Ogni tanto qualcuno legge in internet di falsi attacchi da parte dello Studio Gayatri e, in modo allarmato, chiede: “Di cosa si tratta?”
Niente di cui aver paura, anzi, al contrario, un addestramento davvero positivo. In cosa consiste? Durante una lezione a stampo filosofico si prende una citazione, un aforisma, uno scrittore, un filosofo, o chi per esso, e si fa esercizio di confutazione. Si prova cioè a demolire, per gioco, la tesi proposta, anche se all’apparenza potrebbe non avere nulla sui cui sindacare.
Perché un tale esercizio? Semplicemente perché, in tal modo, si impara a leggere e ad ascoltare nel vero senso della parola.
Come già spiegato più volte anche in alcuni video, saper leggere non significa unicamente decifrare la scrittura che appare di fronte ai nostri occhi. Significa anche saper mettere in discussione, con spirito critico positivo, ciò che stiamo leggendo, oppure ascoltando. Si tratta quindi di “attaccare” con opinioni differenti, con ipotesi diverse, ciò che ci viene proposto. Nulla di cui preoccuparsi, anzi, un utilissimo esercizio per imparare ad affrontare con mente lucida e serena qualunque “verità” ci venga proposta.
L’acquisizione di una mente libera e aperta è da sempre una delle prerogative più importanti e una necessità basilare nel settore dello Yoga e delle Filosofie, siano esse Orientali od Occidentali.
Perché, quindi, falsi attacchi? Per il semplice motivo che, pur essendo d’accordo con una citazione, si prova ugualmente a metterla in discussione, come facevano i sofisti greci, per verificare se si è realmente convinti di ciò che si pensa e, se ciò in cui si crede, è oggettivamente vero oppure no.
E’ l’esatto contrario del cosiddetto “lavaggio del cervello” e questo esercizio, proprio per la ragione suddetta, non è gradito e viene denigrato solo da coloro che hanno l’ambizione di possedere verità assolute e che amano il proselitismo.
Tale addestramento si può fare anche a casa. Possiamo prendere un qualunque aforisma che ci piace, magari da Facebook, e provare a contraddirlo. Spesso pensiamo che le cose siano giuste solo perché ci piacciono e questo non è certo il modo corretto per stabilire se una cosa sia valida oppure no.
Facendo esercizio di confutazione di opinioni che, allo Studio Gayatri, appaiono come falsi attacchi, la mente si apre a nuove ipotesi le quali, probabilmente, prima del falso attacco, non avevamo mai preso in considerazione.
Tale addestramento viene praticato ancora oggi nelle Università Buddhiste del Dalai Lama poiché, come sostiene lui stesso, una cosa è credere ad un’ipotesi perché ci piace, anche se del tutto illogica, e ben altra è credere perché abbiamo scoperto che ci sono delle valide ragioni per farlo.