Lo Specchio e le Rughe – natyan Studio Gayatri Monza
E’ paradossalmente gradevole e sgradevole la tua sottile chiamata, caro specchio, ma non posso trattenermi dall’avvicinarmi a te ogni giorno.
Ti guardo per un po’.
Quel poco che serve per imbastire un confronto con la tua crudeltà.
Di solito, noi umani, ti avviciniamo per compiacimento ma tu, indifferente e per nulla timoroso del nostro giudizio, non ci risparmi le tue frecciate, mettendo bene in risalto le rughe del tempo.
Già! Il tempo!
Il suo metro di misura si concentra sulle fragilità del corpo, piuttosto che sulla qualità dei pensieri.
Produttore di ambiguità e di illusioni, il presente si riflette nello specchio senza finzione alcuna.
Che io possa allora rispecchiar la mia anima, se mai ve ne fosse una, così da potermi ingannare compiacendomi non più del corpo, ma dell’eternità promessa.
Se mai ve ne fosse una…
E vi assicuro che una… una sola… mi basterebbe!
natyan