Quando le parole! – natyan Studio Gayatri
Ricordo un tempo in cui le parole non erano vuote.
Avevano un significato preciso e non venivano mai assemblate a caso.
C’era chi sapeva pronunciarle così bene che, dicendo luce, dovevi coprirti gli occhi.
Era il tempo in cui la parola data aveva un valore.
Terremoto? E già sentivi tremar la Terra sotto i piedi.
Amore? La commozione pervadeva ogni cellula dell’ascoltatore.
Buio nefasto? La paura sorprendeva il lettore.
In questo marasma di condivisioni, tutto scorre così veloce che non sai più se l’aforisma sia un complemento d’arredo fotografico, piuttosto che un Saggio di passaggio.
Il lettore diventa come un doganiere distratto, il quale guarda i passaporti senza veramente vagliarli.
Passan tutte le parole, belle o brutte, buone o cattive, e nemmen si sa che cosa voglian dire.
L’aforisma sembra implorare: “Per favore, non farmi passare di mano in mano, così come si maneggia il denaro senza sapere se sia falso o vero! Guardami! Ascoltami! Potrei ingannarti o renderti più saggio, ma senza la tua attenzione, non lo saprai mai!”
L’aforisma è come gli occhi del Mondo.
Solo se li guardi nel profondo puoi scoprire se mentono, o se parlano con Cuor sincero.
natyan