Si Arriva alla Bellezza – di Elena Cau
Si arriva alla bellezza, ci si arriva per davvero.
Le tempeste servono proprio a questo. Quelle che ti scompigliano i capelli, che spargono i pezzi del cuore qua e là impregnati di lacrime a tratti salate, a tratti dolci, e chissà se riuscirai a ricomporli, quei pezzi.
Quelle che ti costringono a fermarti quando le raffiche di vento si fanno troppo forti per permettere alle tue gambe di compiere anche solo mezzo passo in avanti, perché sai che non sarebbe saggio continuare a camminare controvento.
Quelle che ti fanno bruciare gli occhi e ti graffiano l’anima, che fanno male e non sai come proteggerti. È come trovarsi in mezzo ad un deserto. Non c’è un riparo, se non l’unico che sai di doverti costruire da sola, con i mezzi a tua disposizione, con la tua esperienza fatta di “venti” passati, ognuno differente per intensità e durata, rivelandosi necessari in quel frangente di vita per permetterti un cambio di rotta.
Sai bene che anche stavolta dipenderà tutto da come sceglierai di affrontarla questa tempesta; se combatterla con ostilità o lasciare che faccia il suo corso. Se amarla e farla tua amica, oppure odiarla alimentando la sua forza distruttiva.
È questo che farà la differenza. Il tuo atteggiamento. Ho scelto di sedermi, affondando le mie gambe nella sabbia come fossero radici di un albero antico.
Ho chiuso gli occhi, ho respirato quel vento permettendogli di attraversarmi e consentendogli, ancora una volta, di radere al suolo tutto ciò che riteneva non più utile da portare nel corso del viaggio. Mi sono affidata completamente a una forza naturale più grande di me, senza opporre resistenza alcuna, senza cercare vie di fuga o scorciatoie. Non portano mai a nulla.
Anche se in alcuni momenti la sua violenza l’ho vissuta come la più grande delle ingiustizie, considerando “troppo” ciò che si stava portando via, ho confidato nel suo sapere. Si dice che non tutte le tempeste arrivino per rovinarti la vita, alcune arrivano per pulire il tuo cammino. Ed è vero. Ho imparato che nonostante facciano paura hanno una fine, bisogna solo saper aspettare con pazienza.
Ho imparato che si cammina meglio in una strada pulita. Ho imparato che tutto ciò di cui ti priva e da cui ti strappa non ha lo scopo di lasciare vuoti ma quello di creare nuovi spazi. Ho imparato a legarmi i capelli quando arriva cosicché non possano formarsi altri nodi da dover poi districare. Ho imparato a sentire e riconoscere quando giunge il momento di alzarmi, scuotermi dalla sabbia, slegarmi i capelli, sgranchirmi le gambe e sorridere ripensando a quando, in quei momenti, la mente mi diceva “a questo giro non riuscirai ad uscirne” ed il cuore urlava “ricordati chi sei”. Questa è la grande bellezza, aprire gli occhi e vedere uno degli spettacoli più belli, la mia nuova essenza.
Elena Cau
Tratto dal Corso: Parlare-Scrivere-Comunicare dello Studio Gayatri di Monza
natyan
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