Triadica
Esiste l’intenzione di colui che scrive.
Poi esiste l’intenzione di colui che legge.
Che altro?
La cosa potrebbe finire qui, ma così non è.
Esiste anche l’intenzione del testo, il quale può aver deciso di apparire perché già era nel suo embrione letterario, si nascondeva tra una folla di pensieri inconsci, nell’attesa di mostrarsi.
L’artista e il suo osservatore agiscono nel dualismo solo in apparenza.
L’opera invisibile bussava alla porta e, prepotentemente, o dolcemente, chi lo sa, si è fatta strada.
Tutta l’azione si è svolta in una trinità d’intenti.
Non ci sono solo le intenzioni del poeta e quelle del suo ammiratore.
C’è anche la viva e cosciente intenzione della poesia, fattasi entelechia.
natyan
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