Addestramento a Dubitare

Leggere tanto fa bene?

Non è detto; poiché fa bene solo se si legge con senso critico.

Riporto un esempio in merito ad una mia lettura tratta da: “Il Sutra del Cuore” del Dalai Lama ed. Sperling & Kupfer.

A pag. 100, anni or sono, trovai scritto: “… la completa liberazione dall’ignoranza che si aggrappa all’auto-esistenza delle cose, è il solo vero, durevole, stato di felicità e di libertà spirituale. L’unica pace effettiva, l’unica autentica e totale liberazione… il Nirvana”.

Avendo però anche letto che, secondo il Buddhismo, tutto è impermanente, per logica mi venne da confutare: “Se tutto è impermanente, come può esserci qualcosa di completo? Di durevole per sempre? Nel termine TUTTO non vi è esclusione di cosa alcuna, quindi nemmeno del Nirvana, a meno che non si voglia fare eccezione per ciò che viene chiamata pace permanente e imperturbabile. In questo caso dovremmo dire tutto, tranne. Così facendo si proporrebbe però un dilemma. Che tutto sia impermanente è infatti facilmente dimostrabile poiché ogni cosa in natura va e viene, ma in che modo mai sarebbe dimostrabile una pace permanente a meno che non si voglia parlare di qualcosa di statico, di morto, che non abbia più possibilità di crescita o decrescita?”.

Naturalmente è del tutto inutile che io faccia tali domande al libro, poiché, per dirla con Socrate, mi risponderebbe sempre la stessa cosa, ecco allora che esercitarsi insieme a confutare anche ciò in cui si crede, a mettere in discussione le proprie convinzioni, diventa un vero addestramento per imparare ad aprire la mente e a ragionare con la propria testa.

Il che non significa, però, come avrete notato, ragionare SOLO con la propria testa, come usa dire chi è arrogante e che non tiene conto del parere dei saggi, dei competenti e degli esperti, bensì imparare a valutare le cose da maggiori angolazioni, da prospettive che non siano unicamente le proprie.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

natyan

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