Afflitto o Depresso? – Studio Gayatri Counseling Filosofico

“Rapinatore incallito, con problemi articolari, cade in depressione dopo essere stato costretto a ritirarsi per aver fallito maldestramente il suo ultimo colpo”.

Avrà sicuramente le sue buone ragioni per sentirsi depresso, ma sono davvero tutti depressi quelli che sostengono di esserlo?

A volte abbiamo a che fare con una “patologia” meno grave, chiamata più semplicemente afflizione e, quest’ultima, potrebbe non necessitare di un uso eccessivo di farmaci.

Più diamo importanza e valore alle persone che ci feriscono o ci abbandonano e più ci sentiamo afflitti, tant’è che spesso mi sento dire: “Come mai se mi dà del cretino un emerito sconosciuto non me ne frega niente ma se me lo dice mio marito ci sto male per giorni e giorni?”

Vero è che alcune dinamiche dell’afflizione sono simili a quelle della depressione ma, il più delle volte, sono limitate nel tempo, come per esempio l’ansietà e la fatica a prendere il respiro, malinconia, sensi di colpa o rimorsi di coscienza e una certa ostilità nei confronti di coloro che hanno avuto rapporti con le cose o le persone perdute.

Potremmo dire che si arrivi perfino ad identificarsi con la persona desiderata o scomparsa, assumendone, a tratti, interessi, passioni e determinate caratteristiche.

Se questi iniziali disagi vengono trascurati a lungo, sicuramente, si può scivolare, nel tempo, in una depressione, ma allo stato iniziale il tutto è meno difficilmente risolvibile e, a volte, può bastare concentrare la propria attenzione su nuovi e gratificanti interessi per non cadere vittime dello stato depressivo.

Consigli?

Prima di dichiaraci depressi ed ingurgitare di tutto, domandiamoci se siamo solo afflitti poiché, a volte, abusare di terminologie inappropriate può essere causa di atteggiamenti che, a lungo andare, potrebbero ritorcersi contro di noi.

Così si espresse un peccatore in un confessionale: “Lo so, padre, lo so molto bene di farle orrore!” e il padre rispose: “Che diamine, mi è solo un po’ antipatico!”.

Tratto dal Corso Naturopatia dell’Anima – Counseling Filosofico

natyan
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