ARMI O DIPLOMAZIA? – natyan Studio Gayatri Monza
Mi hanno chiesto di esprimermi, di prendere posizione in merito al conflitto Russia-Ucraina: sei a favore delle armi o della diplomazia?
Si fa presto a parlare quando si è lontani mille miglia, in tutti i sensi, da ciò che accade. Mi sgomenta la superficialità nel prendere posizione da parte di chi conosce poco o nulla al proposito.
Come al solito siamo di fronte ad un esercito di falsi sapienti che, non solo non sanno nulla di nulla, ma che si troverebbero in difficoltà anche ad architettare un’azione diplomatica con una vicina di casa.
Ho detto una fesseria? A dispetto dell’apparente semplicità delle relazioni quotidiane, quando va storto qualcosa ci troviamo di fronte ad un’infinità di scelte diplomatiche di cui tenere conto.
Un esempio?
Devi dire alla tua vicina del piano di sopra che quando sbatte la tovaglia fa cadere le briciole sul tuo balcone.
Le tue modalità comunicative dovranno tenere conto di molteplici fattori.
La vicina di casa è gentile? E’ collerica? Collaborativa?
E’ una tua vecchia conoscenza o è arrivata da poco tempo e quindi non la conosci affatto?
E’ italiana oppure straniera la quale, magari, non capendo bene la lingua potrebbe male interpretare?
E poi, è giovane? E’ anziana? Ma anche se giovane, è di mentalità aperta o chiusa?
Le mandi un WhatsApp, la chiami direttamente al cellulare, le suoni alla porta o escogiti il momento per incontrarla sulle scale o, magari, per strada?
Come calibri la tua argomentazione? Ti mostri irritato o semplicemente assumi il ruolo dell’asettico informatore? E in che modalità?
Inizi con: “sa, è facile quando si sbatte la tovaglia…” oppure con: “sa, quando lei sbatte la tovaglia…” oppure ancora: “è già la quarta volta che quando sbatte la tovaglia…”?
Ti limiti a fare finta che la cosa sia accaduta solo in quel momento: “poco fa, quando lei ha sbattuto la tovaglia…” o fai notare, generalizzando, che la cosa si è ripetuta nel tempo e potrebbe ripetersi ancora: “mi perdoni sa, ma se tutte le volte che lei sbatte la tovaglia…”?
Mi capite ora perché io mi trovi in difficoltà nel rispondere alla domanda: “secondo te è meglio procedere fornendo le armi o insistere con la diplomazia?”.
Da quel che mi pare di capire Putin è una “vicina del piano di sopra” con cui è quasi impossibile comunicare e io, da ignorante, non so in che maniera e con quali proposte, vantaggiose per tutti, si lascerebbe convincere a non sbattere più le bombe sul “balcone” ucraino.
Voi già lo sapete e avete le vostre brave soluzioni anche per questo?
Non posso dirvi che bravi, bravi, complimenti e clap clap clap!
Perdonatemi se invece, a me, le dimensioni del dilemma in oggetto sembrano talmente gigantesche, tanto che, facendo paragoni, già fatico non poco a scegliere la giusta strategia nel comunicare ad un perfetto sconosciuto che proprio non si dovrebbe parcheggiare l’auto davanti al cancello di entrata della mia Università.
Tanto più quando stanno per arrivare gli studenti.
Inizialmente, prima di decidere il tono, mi limito ad osservare se il parcheggiatore irregolare è grande e grosso ma, anche se fosse piccolo, non potrebbe forse essere armato come Putin?
A me, quelli che la fanno facile su tutto, fanno ridere.
E a voi?
Tratto dal Corso Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico
natyan
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