Camilleri e la Logica – Studio Gayatri PNF Monza
Umberto Eco sconvolse non poco con la sua affermazione: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli!”.
Senza volere essere altrettanto drastico parlerei di un’invasione di persone illogiche e così tanto emotive, a tal punto da non rendersi conto di quel che scrivono.
Come sempre eviterò la questione politica. Desidero solo che questo mio scritto venga semmai preso come una lezione di logica attraverso un accadimento politico.
I matematici vengono poco apprezzati dai “romantici” perché fanno brutale eliminazione dell’immaginazione e si fissano unicamente sui fatti togliendone perfino i nomi e sostituendoli con lettere o simboli.
Farò così anch’io, di modo che la questione venga valutata per astratto.
Un politico si presenta ad un comizio con un rosario in mano e viene accusato di usare il nome di Dio per la propria campagna elettorale.
In tutta risposta viene fatto notare che anche la Chiesa Cattolica ha spesso usato il nome di Dio per fare i propri interessi.
Tale risposta, dal punto di vista di una persona etica, significa quanto segue: “SE la Chiesa Cattolica ha sbagliato, ALLORA anche il politico ha il diritto di fare altrettanto”.
In matematica si direbbe che A implica B, togliendo SE e ALLORA e sostituendoli con una freccetta.
E’ logico tutto questo?
Da quale prospettiva?
Dal punto di vista di coloro che ritengono che ogni metodo sia valido nelle questioni di marketing politico; o dal punto di vista di coloro che ritengono che Dio non debba essere usato in nessun caso per i propri tornaconti personali?
Se io ritengo che A abbia sbagliato, ciò implica che anche B ha sbagliato e la risposta data perciò non rende giustizia a B, e nemmeno ad A ovviamente.
Se io ritengo che in guerra, come in amore, ogni mezzo sia lecito, allora sto dicendo che tutto è giusto e che chiunque, in passato, nel presente e in futuro sarà autorizzato ad usare il nome di Dio per ottenere ciò che desidera.
Infatti, se A implica B, ciò significa che tutte le A avranno lo stesso diritto di B e viceversa.
Perché mi vengono i fumi al cervello quando sento certe risposte? Semplicemente perché, al di là delle ragioni politiche, chi le pronuncia dice di essere onesto ed etico ma non si avvede di avere dimostrato esattamente il contrario, asserendo che sia giusto che B compia le stesse azioni di A.
Non capisce che affermazioni del genere equivalgono a: “SE Giovanni ruba, ALLORA è giusto che rubi anche Piero! SE Mariuccia passa con il rosso, ALLORA è giusto che passi con il rosso anche Chiara!”
Egregio signor Camilleri, sono solidale con lei e le auguro di riaversi al più presto.
Oggi non mi posso trattenere, non certo per questioni politiche, ma proprio perché Umberto Eco aveva in parte ragione in merito alla legione di imbecilli; e non mi riferisco, lo ripeto, a questioni di partito, giacché ha un’unica bandiera la schiera di coloro che non conoscono il rispetto per gli ammalati, per gli anziani e per i più deboli.
Posso tollerare chi non ha mai studiato un minimo di logica, mi ritengo io stesso uno studioso ancora insufficiente, ma non posso fare altrettanto con coloro, seppure laureati, che sputano veleno su chi è indifeso o, peggio ancora, non è nelle condizioni di difendersi.
Si suol dire che SE una persona ha studiato ALLORA è intelligente.
Mi spiace contraddire, perché ho già constatato più e più volte che non sempre, anzi, direi invero raramente, A implichi B!
Esistono da sempre sani ignoranti con maggior Cuore e maggior Cervello!
natyan
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