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DEVI O PUOI? - Tratto dal Corso: Counseling Filosofico con natyan


(@natyan27)
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DEVI O PUOI?

 

I bambini sono allergici al “DEVI” e preferiscono il “PUOI” a volte perfino quando si applica un’imposizione che potrebbe essere di loro gradimento.

Devi mangiare il gelato riceve meno favori rispetto al puoi magiare un gelato, poiché il potere fare qualcosa dona un senso di libertà, differentemente dal dovere fare qualcosa.

Il professore Thomas Gilovich, psicologo sociale americano, studia i bias cognitivi relativi alle strane credenze.

Con i suoi esperimenti ha scoperto che quando vogliamo credere a qualcosa ci chiediamo: “POSSO crederci?” e dopo di ciò iniziamo a cercare qualunque prova che supporti le nostre idee. Anche solo un piccolo indizio diventa sufficiente per credere a ciò che abbiamo deciso di credere.

Al contrario, quando non vogliamo credere ad una notizia ci diciamo: “DEVO credere a questa cosa?” dopo di che iniziamo a cercare prove contrarie e se troviamo qualche motivo per dubitare, anche se importante, non esitiamo ad accantonarlo.

Ci sono ricerche condivise in tutte le Università di psicologia che dimostrano quanto sia astuta la mente quando decide di voler credere o non credere a qualcosa.

Un esempio?

E’ stato riferito a dei soggetti sotto sperimentazione che il loro QI (quoziente di intelligenza) era risultato particolarmente basso e, per tutta risposta, hanno fatto ricerche per dimostrare che certi test non siano affatto attendibili, scartando istantaneamente le informazioni che ne attestavano invece l’attendibilità, pur essendo queste ultime in quantità molto maggiore rispetto alle altre.

Del resto, quando ci viene riferito qualcosa che non ci piace reagiamo più o meno inconsciamente così: “e io dovrei credere a questa roba qua?!” a testimonianza del fatto che a sentirci obbligati a credere sorga un istantaneo rifiuto.

Quando diciamo sbigottiti: “non ci posso credere!” è una nostra libera scelta e ci sentiamo più giustificati nel credere ad una notizia, anche se di carattere eccezionale. Quel non ci posso credere è in realtà un ci credo anche se sono sbigottito.

La differenza tra DOVERE e POTERE è la chiave per determinare gli effetti che subiscono i nostri modi di ragionare, soprattutto quando si abbia a che fare con le superstizioni e le credenze più strane, come per esempio il fatto che la Terra sia piatta o che gli alieni siano fra di noi a scopo di rapimento sperimentale.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

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