I LIBRI NELLA TOMBA?
Ora che, piano piano, sto vendendo parte della mia libreria per raccogliere fondi da convertire in alimenti per l’orfanotrofio di Sokyriani, mi sono lasciato prendere da un’ansia irrisolvibile.
E tutti quelli che ho acquistato con Kindle?
Saranno almeno un centinaio e resteranno nel mio schermo fino a che morte non ci separi, poiché gli Ebook non hanno lo stesso vantaggio dei cartacei.
Certo, se viaggi, ne puoi portare con te anche un migliaio, ma puoi lasciarli in eredità ad una sola persona, perché la libreria di un cellulare non la puoi frammentare.
Si racconta che i libri vadano conservati per tutta la vita, che non si debbano destinare alla discarica anche se non più utili ma la mia filosofia al proposito è dissenziente.
Non amo attaccarmi morbosamente a qualcosa solo perché così si dice e così si fa.
Da anni, di tanto in tanto, metto in vendita (ovvio a metà prezzo) parte dei miei libri convinto che, così come furono utili per me lo potranno essere per qualcun altro.
Non vorrete mica che me li porti nella tomba o che li bruci e ne cosparga le ceneri insieme al mio corpo no?
A chi mi chiede: “ma non è doloroso distaccartene?” rispondo che la felicità di procurar piacere a qualcun altro non può essere dolorosa.
Un mio libro venduto a metà prezzo fa contento il compratore, fa contento il commerciante che mi venderà un po’ di alimenti, fa contento un bambino orfano che potrà mangiare per qualche tempo e fa contento me per il fatto di sentirmi utile con qualcosa che fu utile anche a me.
Perché mai tormentarsi dunque?
Non è un grosso problema distaccarmi dai libri, se paragonato al fatto che prima o poi dovrò distaccarmi addirittura dal corpo.
E quello mica lo posso vendere, vi assicuro che sarebbe difficoltoso leggerlo, non ci ho capito ancora nulla perfino io!
natyan
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