Io sono Ignorante? - Studio Gayatri PNF Monza
Esiste davvero il Pianeta Terra?
Certo che sì, ma sta di fatto che è composto per circa il 71 per cento di acqua e sarebbe perciò più giusto chiamarlo Pianeta Acqua, oppure Pianeta Acqua con un po’ di Terra.
E che dire dell’Ignoranza?
Chi si crede sapiente, è cosciente che il proprio “pianeta interiore” è composto prevalentemente da un’enormità di cose che non si sanno?
Eppure sembra che tutti sappiano fare gli allenatori, i politici, gli economisti, i salvatori della patria, gli scrittori, gli avvocati, i giudici, gli esperti del questo e quello e chi più ne ha, più ne metta, senza minimamente rendersi conto di quanto, in realtà, sappiano poco o nulla di ciò di cui parlano con tanta convinzione.
Per ottenere maggiore consapevolezza, prima di aprire bocca, i saggi ci diedero tre consigli dei quali sarà bene prendere nota:
“Coltivare il Dubbio, Riflettere, Scegliere il Silenzio quando NON siamo Competenti”.
Sapere non è googhelare (permettetemi il neologismo) ma qualcosa di più profondo che richiede sforzo e senso critico. Senza mettere in dubbio noi stessi, e quel che crediamo di sapere, corriamo il rischio di parlare male, a vuoto, inutilmente e perfino di fare scelte che si verificheranno autodistruttive.
Riflettere, eliminando l’illusione di dover decidere in fretta, di corsa, se una cosa sia giusta o sbagliata. E’ importante rallentare il pensiero e prenderci il tempo per pensare. Perché mai automatizzare il pensare e le opinioni come se dovessimo timbrare dei cartellini sul posto di lavoro? Almeno per ciò che concerne il dialogo, la comunicazione, il confronto che si applica in qualunque relazione con il prossimo, impariamo a prendere tempo, prima di esternare opinioni gratuite, supposizioni errate, congetture malamente assortite.
E per finire, perché mai non scegliere il Silenzio quando siamo consapevoli della nostra incompetenza?
Per carità, avere opinioni su tutto è certamente un buon esercizio mentale, ma cercare di convincere gli altri in modo assolutistico, e perfino arrabbiarci se non si convincono, su questioni che nulla abbiano a che vedere con i nostri studi e le nostre competenze può creare danni incalcolabili.
Se vado dal fruttivendolo a comprare un po’ di arance accetterò volentieri che mi parli degli aranceti, ma non accetterò supinamente lezioni di economia mondiale, ci siamo capiti vero?
Allo stesso modo non posso dare lezioni di medicina, di sport, di musica, di danza, di giurisprudenza o di quello che volete, se non ho prima passato gran parte della mia vita ad occuparmi di queste attività.
Poi mi chiedono perché io ami tanto la consapevolezza dell’ignoranza e perché, prima di tutto, mi adoperi per diffonderla (la consapevolezza, non l’ignoranza) prima ancora di coltivare un certo tipo di conoscenza.
Devo svuotarmi del mio finto sapere, se desidero riuscire a riempirmi di quel che saprò veramente!
Mi sembra chiaro no?
(Vedi Corso PNF – Diventa Consulente Filosofico)
Un bacioneeeeeeeeee!!!!! <3 <3 <3
natyan