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Krishnamurti o Steiner? – Reiki e Counseling Filosofico Monza


(@natyan27)
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Krishnamurti o Steiner? – Reiki e Counseling Filosofico Monza

Come si usa dire nel mondo giovanile: “Krishnamurti tutta la vita!”.

Nel senso, che pur derivando dalla stessa radice teosofica-esoterica, il primo (Krishnamurti) è da me di gran lunga preferito al secondo (Steiner) per i motivi che mi accingo a spiegarvi.

Krishnamurti nacque con un’etichetta già preconfezionata dato che, a dire del mondo teosofico, avrebbe dovuto diventare il nuovo Messia, il nuovo salvatore dell’umanità, la discesa di Dio in Terra.

Steiner si dimise dalla società teosofica proprio perché, a suo parere, Dio non si sarebbe mai reincarnato nel corpo di un indiano e creò una sua società antroposofica.

Krishnamurti, da adulto, smentì la società teosofica con un discorso memorabile, passato alla storia, che potrete ascoltare a questo link:

Allo stesso tempo, però, il filosofo indiano, passò il resto della sua vita cercando di risvegliare la consapevolezza dei suoi “seguaci” allertandoli contro le forme esoteriche condizionanti, invitandoli ad abbandonare inutili culti e forme idolatriche le quali, a suo parere, non permettevano all’uomo di crescere indipendente e libero.

Steiner sosteneva di avere percezioni extra-sensoriali dirette con altri mondi e perfino altri pianeti, mentre Krishnamurti riteneva che chiunque professasse cose del genere non faceva altro che immergere la mente umana nella melma delle superstizioni.

Steiner dichiarava di essere in contatto con le creature di Saturno e di Atlantide, con i lemuriani, mentre Krishnamurti invitava a ritenere valida solo la ragione, la poesia, l’arte, la cultura e la filosofia in generale e la propria esperienza reale e diretta delle cose.

Krishnamurti, come è possibile vedere grazie al link già menzionato, venne condizionato fin da piccolo a credere ad entità sovrannaturali e a fare pratica meditativa per l’ottenimento di poteri paranormali ma, nonostante ciò, divenuto adulto, si ribellò.

E proprio quando avrebbe dovuto annunciare a tutta la società teosofica che lui sarebbe stato il nuovo Messia in Terra, fece un discorso che lasciò di stucco tutti i presenti, dichiarando la fine della società teosofica a cui lui stesso apparteneva.

Avrebbe potuto scegliere di “essere un Dio” e tutti gli avrebbero creduto, poiché erano già formati in modo condizionato a credere per fede, ma rifilò un metaforico schiaffone a tutti gli adepti.

Steiner pretendeva di conoscere la volontà di Dio, i suoi piani, i suoi progetti e questo, a mio avviso, è già segno di presenza di una forte megalomania patologica, anche se da molti, una cosa del genere, viene ritenuta del tutto normale per via di condizionamenti atavici.

Krishnamurti invitava tutti a conoscere principalmente se stessi poiché, senza tale conoscenza, è praticamente impossibile vivere una vita equilibrata, consapevole e serena.

Credo, a questo punto, che non vi sia affatto difficile comprendere per quale motivo io preferisca di gran lunga il filosofo indiano.

Non ho mai avuto grandi simpatie per chi si professa conoscitore di Dio, della sua volontà e dei suoi progetti, a meno che non sia in grado di invitarlo a pranzo, con me presente, e farci almeno quattro chiacchiere.

Tratto dal Corso: Reiki e Counseling Filosofico

natyan

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