LA DISCUSSIONE E’ UNA GUERRA?

Giorgio ha DISTRUTTO tutti i miei argomenti.

Se usi la tua STRATEGIA ti ribalta in un secondo.

Le tue posizioni sono INDIFENDIBILI.

Mario ha ATTACCATO TUTTI I PUNTI DEBOLI delle mie ragioni.

La mie critiche hanno COLPITO NEL SEGNO.

Ho DEMOLITO ogni sua ipotesi.

Non ha mai OTTENUTO LA MEGLIO contro di me.

Non ti va bene? Dai su! SPARA A RAFFICA quello che non ti va, come al solito!

Quando la discussione è una guerra, ci devono essere per forza un perdente e un vincitore.

Immaginiamo una discussione (che a questo punto si chiamerà solo dialogo) dove non ci debba essere necessariamente chi vince e chi perde. Cosa potrebbe diventare?

Una danza, o un gioco per il gusto di giocare lanciandosi la palla senza l’intento di colpire e fare male.

Le metafore condizionano la nostra vita e, nello stesso tempo, usiamo metafore per definire quel che viviamo.

Nella discussione attacco…

Vengo attaccato…

Vado al contrattacco...

Il modo in cui usiamo il pensiero, percepiamo le cose e stabiliamo in che modo debbano essere, determina anche le nostre azioni, e viceversa.

Quando affrontiamo una discussione, se pensiamo al nostro interlocutore come ad un avversario da combattere perdiamo il punto di vista della cooperazione.

Chi discute con noi ci sta offrendo il suo tempo, potrebbe avere altro da fare ma ha deciso di condividere con noi le sue opinioni. Se entrambi gli interlocutori, anziché ragionare in termini di COMBATTIMENTO, ragionano in termini di COOPERAZIONE, la discussione diventa un dialogo.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

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natyan

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