La Gentilezza è una Malattia?
Mi trovo alla cassa di un supermercato.
La signora davanti a me è senza carrello e si rende conto di non riuscire a portare fuori tutte le sue borse, per cui dice alla cassiera: “Ne lascio qui un paio e torno a prenderle dopo aver caricato l’auto con le altre”.
La signora si allontana e la vedo dalla vetrata avvicinarsi alla sua macchina.
Pago i miei acquisti e dico alla cassiera: “Le borse della signora le prendo io e gliele porto, così le evito un viaggio”.
Ma la cassiera, con uno sguardo che pare un mastino alle prese con un ladro mi dice: “Guardi che io non credo che la signora sarebbe contenta del suo gesto” sottintendendo la mia invadenza.
“Non si preoccupi signora, mi assumo ogni responsabilità”.
Dietro di me un’altra signora (sulla trentina) mi regala un sorriso prolungato di approvazione, come per dire: “Non ascolti il mastino, vada, vada, vedrà che quella donna sarà contenta!”.
Io le sorrido a mia volta, butto un’occhiata ironica verso il “mastino” e mi incammino con le borse.
Raggiunta l’auto le consegno alla cliente del supermercato la quale mi ringrazia molto sorpresa, quasi attonita, balbettando e sorridendo: “Ma lei è gentilissimo, grazie, grazie davvero!”.
Dentro di me penso che chiunque l’avrebbe fatto al posto mio ma il ricordo dello sguardo della cassiera-mastino mi procura un dubbio: la gentilezza è forse diventata una malattia pericolosa?
Se così fosse mi piacerebbe contagiare tutti perché ci vuole così poco per strappare un sorriso.
Voi direte: “Facile essere gentili con le belle signore!”.
Eh no cari miei poiché il giorno prima un anziano signore si stupì allo stesso modo perché gli regalai una mascherina per entrare in farmacia; non era obbligatoria ma era lo stesso preoccupato per averla dimenticata a casa.
E non lo dico certo per vantarmi giacché non c’è proprio nulla di cui vantarsi per azioni che dovrebbero essere scontate e all’ordine del giorno.
Piuttosto mi domando, e su questo vorrei far riflettere: per quale motivo temere i propri atti gentili, e per quale motivo chi li riceve, oggi, si stupisce così tanto?
Si tratta solo di piccoli gesti buttati lì, come donare un fiore a qualcuno che non rivedrai mai più, e andarsene senza chiedere nulla in cambio.
Tu non ci sarai più, è vero, ma lascerai un seme, e coloro che lo avranno ricevuto forse penseranno di fare altrettanto alla prima occasione.
O forse no, ma che importa?
Tu in quel momento, anche solo per il sorriso che ti hanno donato, ti sentirai bene, e avrai ricevuto la tua medicina giornaliera.
natyan
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