Le Implicite Disoneste del Marketing Politico – natyan Parlare Scrivere Comunicare
Per non fare un torto a nessuno spazierò da destra a sinistra poiché, come già affermato in lezioni precedenti, cambiano i nomi dei partiti politici ma le strategie linguistiche basate sulle implicature disoneste sono identiche.
Matteo Renzi 08 gennaio 2018:
“Sui rifiuti non si scherza!”.
Non avrebbe potuto dire: “I 5 Stelle scherzano con i rifiuti!” poiché sarebbe stato esagerato, gli elettori indecisi non l’avrebbero potuta ritenere un’affermazione seria, ma implicitamente lo ha fatto dedurre, quindi lo ha voluto far credere vero.
Matteo Salvini 04 maggio 2014:
“Tutti gli altri partiti, Renzi e Berlusconi, hanno qualcosa in più rispetto a noi: i soldi. Ma io non baratto le idee per i soldi”.
Implicitamente la persona media, che non si sofferma a riflettere sul contenuto, traduce: “Renzi e Berlusconi hanno i soldi perché rinunciano alle loro idee, pur di ottenere i voti dei cittadini, mentre Salvini non lo fa” e dà per scontato che la cosa sia vera. Notare, invece, come Salvini, negli anni a venire, sia diventato alleato di Berlusconi pur di ottenere la sua “sedia”.
Matteo Salvini tweet del 28 febbraio 2017:
“La notte del 21 febbraio un immigrato indiano ha aggredito una ragazza a Firenze, inseguendola e cercando di strangolarla!”.
Il risultato che voleva conseguire era quello di fare implicare che c’era un legame diretto e forte fra l’essere un immigrato (in questo caso indiano) e tutte le aggressioni che avvengono in Italia nei confronti delle donne. Salvini non poteva scrivere che tutti gli immigrati indiani sono delinquenti, sarebbe stato inaccettabile, come se un finlandese scrivesse che tutti gli italiani sono mafiosi; usando la strategia delle implicite disoneste è riuscito lo stesso a farlo dedurre ai suoi sostenitori e ha creato il dubbio nei cittadini ancora indecisi su chi votare.
Matteo Renzi e il Referendum Costituzionale del 2016:
Lanciò una campagna pubblicitaria nella quale sosteneva con implicite cartellonistiche:
“Cara Italia, hai voglia di cambiare davvero? Basta un Sì!”.
“Cara Italia, vuoi ridurre i costi delle regioni? Basta un Sì!”.
“Cara Italia, vuoi leggi più semplici? Basta un Sì!”.
“Cara Italia, vuoi ridurre il numero dei politici? Basta un Sì!”.
La strategia consiste nel porre in relazione la prima frase con la successiva.
Se dici ad un bambino: “Vuoi una caramella? Basta un sì!” il bambino risponde subito affermativamente; siamo cresciuti con impliciti che, in automatico (se non ci fermiamo a riflettere) si trasformano per deduzione.
Se Renzi avesse scritto: “Se voterete sì cambierò l’Italia, ridurrò i costi delle regioni, farò leggi più semplici e diminuirò i politici!” avrebbero tutti pensato (fatta eccezione per i sostenitori fanatici, i quali sono ben presenti in ogni partito) che stesse andando fuori di testa.
Meglio usare allora implicite disoneste: “tu l’hai dedotto e quindi pensato, ma io mica l’ho detto!”.
Un po’ come quando la Meloni disse nel 2019, che avrebbe ridotto le accise se l’avessero eletta e poi non l’ha fatto. La sua risposta:
“Sì, ma quella era la campagna elettorale del 2019, mica l’ultima di adesso!”.
Come se il problema delle accise (per dirla con Patrick Facciolo) sia assimilabile alle scadenze, così come accade con le mozzarelle.
Concludo con Beppe Grillo (tweet di giugno 2015) e la sua “implicatura da liste”:
“Elezioni per Roma il prima possibile! Prima che la città venga sommersa dai topi, dalla spazzatura e dai clandestini”.
Inserire i clandestini nello stesso enunciato fa implicare che siano assimilabili ai topi e alla spazzatura.
Prima dell’ultima guerra, a Shangai, all’ingresso di un parco così era scritto:
“Vietato l’ingresso ai cani e ai cinesi!”.
Nelle scuole della Bretagna del XIX secolo vi era scritto:
“Vietato sputare e parlare bretone!”.
Queste ultime si chiamano implicature da liste le quali, in questo caso in modo molto disonesto fanno dedurre, per il principio di relazione, che l’elemento che arriva per ultimo sia assimilabile al precedente.
Tratto dal Corso: Parlare-Scrivere-Comunicare
natyan
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