L'ESORDIO
“Come devo iniziare un discorso, un corso, una lezione?” mi viene spesso domandato quando si parla di formazione.
Regole antiche, provenienti dall’ antica Grecia e dall’antica Roma ci possono grandemente aiutare.
Quintiliano, maestro romano di retorica sosteneva che la parola greca proemio (προοίμιον) esprimesse meglio il concetto rispetto a quella latina (exordium) poiché quest’ultima significa solo inizio, mentre proemio (oggi diremmo preambolo) si riferisce a qualcosa che viene ancor prima dell’inizio di un discorso.
Il proemio, infatti, era la predisposizione a suonare determinati accordi intonandoli prima dell’esecuzione di un brano.
Gli avvocati, i politici, i religiosi e gli economisti, perciò, venivano addestrati ad esordire con lo scopo di rendere gli ascoltatori benevoli, attenti e arrendevoli (benevolum, attentum, docilem).
Lo scopo dell’esordio, quindi, è quello di attrarre da subito l’attenzione con parole che creino nel pubblico forte interesse e, di conseguenza, il desiderio di continuare ad ascoltare.
Occorre evitare di esprimersi con luoghi comuni noiosi quanto piuttosto con qualcosa che attiri da subito curiosità e simpatia.
L’esordio antico è molto usato negli spot pubblicitari.
Se, per esempio, dovessi vendere un corso sul proemio, potrei introdurlo in questo modo:
"Hai mai sentito parlare del proemio? No? Allora sei nel posto giusto! Scopri come evitare di iniziare un discorso con un noiosissimo 'Buongiorno a tutti'... e lasciare il pubblico a bocca aperta!”.
Sarebbe un po’ un’americanata, non da me, ma è chiaro il concetto?
Tratto dal Corso: Parlare Scrivere Comunicare
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natyan
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