LIBERO FINO A DOVE?
"Sappiamo che una cosa è libera solo quando sappiamo dire da che cosa è libera".
La libertà è un’utopia, poiché abbiamo la necessità di convivere senza invadere la libertà altrui, perciò non possiamo, giustamente, fare tutto quello che ci pare e piace.
Ma non poter decidere del proprio corpo significa forse impedire la libera espressione del mondo che ci circonda?
Credo che un malato immobilizzato ineluttabilmente a letto debba poter decidere della propria vita così come lo può fare chi, avendo il pieno utilizzo delle proprie facoltà corporee, decide di gettarsi dal quinto piano.
Se mi voglio suicidare non c’è nessuno che me lo possa impedire ma se si vuole “suicidare” chi agonizza tra quattro mura deve scontrarsi con la volontà altrui e, non solo non è libero di poter vivere come tutti gli altri, non lo è nemmeno di morire, sentendosi doppiamente violentato nel suo stesso dolore.
E cosa dire dell’aborto?
Una manciata di giudici può decidere sulla pelle delle donne, in nome di Dio (e della democrazia?) cosa sia meglio per loro.
Si torna indietro.
Non sono passati molti anni da quando, in Inghilterra, a causa delle leggi antiblasfeme, era illegale esprimere la propria incredulità verso la religione cristiana, anche se poi non venivano “censurati” i ricchi.
L’analogia mi pare appropriata giacché, in fondo, le donne ricche potranno tranquillamente abortire lontano dalle leggi americane.
Non è distante nemmeno il tempo in cui nessuno poteva mettere piede sul suolo americano senza prima avere solennemente dichiarato di non credere né all’anarchia, né alla poligamia e nemmeno al comunismo.
Quando si parla di politici “conservatori” abbiamo bene nella nostra mente, prima di votarli, cosa vogliano effettivamente conservare?
Voglio dire, è recentissima anche la notizia che si possa conservare, sempre in America, la legge del “far-west” e non gireranno per le strade Bud Spencer e Terrence Hill i quali, per quante ne suonassero, non ammazzavano mai nessuno e non si vedeva, nei loro film, nemmeno una riga di sangue.
La libertà è un’illusione, d’accordo, ma credo che per ottenerne un po’ di più, e un po’ per volta, si dovrebbe procedere in avanti, non camminare come i gamberi, e quel che sta accadendo ultimamente mi fa pensare che si stia procedendo tragicamente a ritroso, anziché progredire con il sogno di un futuro migliore.
Se ancora nel terzo millennio, dopo una “sentenza” di un manipolo di giudici, dobbiamo sentirci dire: “e’ stata fatta la volontà di Dio” qualcuno mi spieghi quando, dove e perché Dio abbia aderito alla tessera di un partito piuttosto che un altro ma, soprattutto, come mai continui a cambiare fazione politica così bruscamente, da un giorno all’altro, come se fosse sottomesso alle leggi del marketing umano anziché dimostrare un minimo di coerenza.
natyan
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