Mi piaci come sei! – natyan Studio Gayatri PNF Monza
E un’altra se ne è andata, così, sotto i ferri, per diventare più bella.
Ci sta che si tenti tutti di migliorare il proprio aspetto, del resto quasi nessuno si piace così com’è e sono moltissimi coloro che, in un modo o in un altro, si “ritoccano” per essere maggiormente ammirati e apprezzati.
Non possiamo negare l’evidenza perché, fatta eccezione per chi ha deciso di vivere ai margini della strada, tutti noi ci diamo un’aggiustatina prima di renderci visibili.
Ma quando si arriva a farlo a rischio della propria vita, oppure per ottenere una bellezza solo momentanea poiché, dopo un po’ di tempo, i segni impietosi dell’estetica chirurgica diventano lastre visibili di un aspetto che fu deformato dalla chirurgia, allora, il dubbio se tutto questo ne valga davvero la pena diventa un sospetto più che legittimo.
Non voglio entrare nel merito della chirurgia estetica solo per i suoi limiti e rischi, giacché, in fondo, è pericoloso anche andare in autostrada, o a sciare, a scalare montagne, a fare sport e tutto quello che volete.
Mi soffermo però sul fatto che, se ci sentissimo dire con sincerità e più di continuo, mi piaci come sei, forse, non avremmo un’ansia costante da prestazione.
Credo che occorrerebbe una maggiore educazione ad esercitare il fascino e la seduzione senza bisogno di eccedere nel ritocco, se così si può dire.
Se una donna, tanto per fare un esempio, deve rifarsi il seno solo perché, con un “davanzale” prominente potrà piacere di più agli uomini, qualcosa non mi torna. Non farebbe meglio a domandarsi, prima di tutto, a che razza di uomini finirà per affidarsi?
Questa rincorsa naturale a virilità più eclatanti, che hanno lo scopo di vincere la concorrenza per produrre accoppiamenti più fertili e più sani, non è forse un grande inganno di una mente che è ancora prigioniera della conservazione della specie? E sembra esserlo perfino anche quando, ormai, non è nemmeno più possibile procreare.
Lo so, occorrerebbe scomodare Darwin e Sigmund Freud per concludere questo discorso, e Facebook non è certo il luogo più adatto per dilungarsi.
Però prendi nota: “Mi piaci così come sei! Pennellata quel che basta, senza esagerazioni, perché di te mi affascina il sorriso, il corpo aggraziato, oppure la compensazione seduttiva che sai mostrare quando il fisico è colpito dagli anni o da qualche chilo in più, cosa importa? Hai sempre alternative fascinose se ti concentri su di esse, anziché su quel che ti manca.
Non mi seduci con un pezzo di plastica; preferisco la tua dolcezza, la tua delicatezza, la tua forza, la tua saggezza e il tuo saper ridere di te, di me, di tutto”.
La plastica, in fondo, se vogliamo usare una metafora, è tirata e stirata e, a dirla tutta, a me, quelle che se la tirano, proprio non piacciono.
Questo invero non è un grosso problema per loro, poiché sicuramente, tipi così, non mi si filano nemmeno di striscio.
E’ solo che volevo dire ancora: “Prendi nota! Chi non ti si fila, perché mai vuoi fartelo filare addirittura a rischio della vita o di una tua probabilissima e quasi scontata deformazione ulteriore a breve tempo?”
Un bacioneeeee!!!!!!!!!! <3 <3 <3
natyan