Non ascoltiamo i Lamenti? – Counseling Filosofico con natyan

Sono stato uno stupido a stupirmi.

A stupirmi nel vedere in talune persone l’indifferenza, ma non solo, anche l’incitamento a Putin come fosse un eroe, così come in passato già accadde da sinistra a destra senza esclusione di colpi.

Me lo sarei dovuto aspettare che sarebbe successo.

La televisione, con i suoi reportage, non è sufficiente a toccare il cuore di tutti.

Chris Hedges, un noto giornalista, scrittore ed ex corrispondente di guerra statunitense, specializzato in politica e società del Medio Oriente, così scrive al proposito: “Non sentiamo odore di carne putrefatta, non ascoltiamo i lamenti dell’agonia e non vediamo davanti a noi il sangue e le viscere che erompono dai corpi. Osserviamo a distanza l’ardore, l’eccitazione, ma non viviamo l’ansia che torce le budella e l’umiliazione che accompagna un pericolo mortale. Ci vuole l’esperienza della paura e del caos del campo di battaglia, ci vuole il rumore assordante e spaventoso per risvegliarci, per farci capire che non siamo come credevamo di essere, che la guerra ricostruita dall’industria dello spettacolo in molti casi ha il realismo di un balletto”.

Solo chi è sul terrificante campo di battaglia può comprendere fino in fondo.

“Uno studio sulla seconda guerra mondiale ha stabilito che dopo sessanta giorni di combattimenti continui il 98% di tutti i soldati sopravvissuti hanno subito danni psichiatrici, che condussero alcuni al suicidio, altri a interminabili cure o permanenti disadattamenti sociali. Per costoro la guerra non è finita mai, perché come ci ricorda Platone: solo i morti hanno visto la fine della guerra”.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico

natyan

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