Non dirlo in quel modo! – Studio Gayatri PNF Monza
Ad Al Smith, quando era governatore di New York, una volta fu chiesta la sua opinione sul proibizionismo e il suo parere sull' alcool. Lui rispose:
“Se per alcool si intende quel qualcosa che contamina l'innocenza, corrompe la castità, causa le malattie, rovina la mente ed è la causa della disoccupazione e delle famiglie spezzate, allora di certo mi oppongo ad esso con ogni mia forza mentale e fisica. Ma se per alcool si intende quello spirito di socievolezza, quell'olio della conversazione che aggiunge scioltezza alle labbra e musica alla bocca; quel calore liquido che allieta l'anima e rallegra il cuore; quel profitto la cui imposta fiscale ha contribuito con innumerevoli milioni alla cassa pubblica per l'educazione dei nostri figli, per la cura dei non vedenti e l'assistenza dei nostri cittadini più anziani e bisognosi, allora con ogni mia forza mentale e fisica sono a favore!”.
Non credo che correrò al supermercato a comprarmi una grappa, non ci sono abituato e comincerei a sputare fuoco come un drago ma, visto che ogni tanto mi capita di bere un po’ di vino rosso a pasto, dopo un’affermazione del genere mi sentirò di sicuro meno in colpa e più patriottico. Scherzi a parte, avete notato quanta maestria? Se avesse invertito il discorso avrebbe ottenuto lo stesso numero di consensi? No di sicuro! Prima ha evidenziato i lati negativi (in modo da far crescere la simpatia degli antialcoolisti) poi ha messo in risalto in maniera sublime quelli positivi. In questo modo chi era a favore della liberalizzazione dell’alcool si convinse ancor di più e qualcuno fra i contrari, invece, iniziò ad avere qualche dubbio sulle proprie opinioni personali, prima fortemente radicate. Al Smith non era un fanatico. Era obiettivo, capace di vedere sia i lati positivi che negativi delle cose. Non tentava di nascondere i lati peggiori delle situazioni. Era lui il primo a metterli in risalto, ma poi sapeva snocciolare con superbia le virtù positive delle sue idee ottenendo molti consensi.
Perciò sarà bene prender nota: “Non è tanto quello che dici, bensì come lo dici, a far la differenza!”
I fanatici che: “Siamo bravi solo noi! Quello che diciamo noi è giusto e basta! Le nostre idee non hanno difetti! Le idee degli altri sono totalmente negative! ecc. ecc.” riescono a convincere solo quella parte di esaltati che viaggiano sulla stessa frequenza di cieca ottusità. Solo chi è aperto, elastico, malleabile, duttile e flessibile può convincere anche coloro che provengono da scuole di pensiero differenti.
Tratto dal Corso: Parlare-Scrivere-Comunicare
natyan