Perché non mi capisce? – Counseling Filosofico Monza
Ho una brutta notizia da darvi: “gli altri non vi possono capire” a meno che voi non vi sforziate di farvi capire in tutti i modi possibili.
Lo so, preferiremmo che la gente sapesse leggere nei nostri pensieri, che capisse al volo i nostri stati d’animo, le nostre smorfie, i nostri malumori o il nostro disappunto, ma il più delle volte, fatta eccezione per le persone molto sensibili, non accade.
Rimanere nel vago e non esprimersi fino in fondo, evitando di spiegare in dettaglio le motivazioni del nostro disaccordo, non aiuta a chiarire i problemi e quindi nemmeno a risolverli.
Piuttosto che parlare apertamente ci teniamo tutto dentro?
Peggio ancora, perché così facendo ci ammaliamo, oltre al fatto di rimanere ignorati del tutto.
Ci sono almeno tre valide ragioni per dire apertamente quel che stiamo provando.
La prima è che gli altri possono meglio comprendere le motivazioni per cui reagiamo o ci comportiamo in un certo modo.
La seconda è che tutti, e ribadisco tutti, dovrebbero imparare che esprimere ciò che ci crea malcontento è un diritto, se lo si fa in modo sincero e senza acredine.
In terzo luogo è che affrontare determinate situazioni momento per momento, senza aspettare a lungo, è il modo migliore affinché le piccole questioni non si ingigantiscano e non diventino motivo per grossi litigi e irreparabili rotture.
Esiste un solo modo sano per criticare ed è quello che conduce, attraverso il dialogo, a qualcosa di costruttivo, a qualcosa che unisca ancora di più anziché dividere in maniera irrecuperabile.
Strozzare in gola il disappunto significa farlo esplodere con più potenza quando meno ce lo si aspetta, con sproloqui che cadono rovinosamente nella mente altrui, tanto che potremmo anche sentirci domandare: “Ma che cosa stai dicendo? Non ci sto capendo niente!”.
Ed è più che ovvio, poiché quando l’esplosione è tardiva si tira fuori di tutto, e le parole diventano un groviglio di nodi; difficile scioglierli tutti senza nemmeno sapere da che parte cominciare.
Il consiglio del Consulente Filosofico, perciò, è quello di trasformare le critiche vaghe e indirette in un dialogo chiaro e aperto, sereno, ma senza giri di parole, senza borbottii vari e allusivi poiché, diversamente, gli altri continueranno, e non importa se a torto o a ragione, a non capirci.
Pensiamoci bene; quante volte ci capita di non essere compresi pur mettendoci con santa pazienza a spiegarci?
Figuriamoci allora quale risultato si possa ottenere pretendendo di essere compresi senza esternare apertamente quel che abbiamo dentro.
Non esistono sfere di cristallo, se non nel mondo delle fiabe.
Ricordo che domenica 09 ottobre 2022 dalle ore 10.30 alle 12.00 terrò una Presentazione Gratuita del Corso Counseling Filosofico.
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natyan
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