Primo Incontro di Teatro-Terapia Socio-Filosofica – natyan Studio Gayatri Monza
Direi che il primo incontro sia andato molto bene, pur con qualche titubanza, ma del resto per gli adulti è normale sentirsi inizialmente un po’ impacciati, a causa di un’ombra scura, interiore, che fa da censore.
I bambini reagiscono diversamente dagli adulti di fronte ai giochi. Si lanciano.
Spesso la loro gioia non è contenuta nel fatto di esserci riusciti, bensì nel numero di volte: «Io l’ho fatto dieci volte e tu quante?».
Noi vogliamo essere bravi. Se non siamo in grado di fare bene, piuttosto rinunciamo a giocare, o ci blocchiamo per il timore di sbagliare. Sono molti gli adulti che dicono di non sapere disegnare, per esempio, ma difficilmente lo sentiremo dire da un bambino al di sotto dei sei anni. Se fanno un disegno te lo danno e magari ti chiedono di attaccarlo da qualche parte. Anche noi eravamo bambini pieni di idee e di fantasia, poi un certo tipo di educazione ci ha in qualche modo corrotti.
Ci ha trasformati da qualcuno che sapeva osare a qualcun altro che non osa più, a meno che non si senta perfetto e non tema più di essere messo in ridicolo.
Diversamente da come va il mondo a questo corso non ti si chiede di fare tutto bene, tutto giusto, e puoi sbagliare in quantità elevata, e nessuno potrà dirti che hai sbagliato, proprio perché, qui dentro, giusto e sbagliato non esistono.
Esisti tu, che ti sperimenti, che ti osservi, che ti conosci un po’ di più e che impari ad essere più libero, più leggero e più spontaneo.
natyan
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