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SIETE DAVVERO FELICI? – Counseling Filosofico con natyan


(@natyan27)
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SIETE DAVVERO FELICI? – Counseling Filosofico con natyan

William Blake non era convinto che l’umanità fosse felice e lo deduceva dagli sguardi, più che dalle parole: “Vi è un segno su ogni viso in cui m’imbatto. Segni di debolezza e di afflizione”.

Agli animali basta godere di buona salute, di un buon pasto e un tranquillo rifugio per sentirsi soddisfatti.

L’essere umano è sempre alla ricerca di qualcosa in più, tanto che deve entrare in conflitto con i propri simili per poterlo ottenere.

Ecco allora che, nella maggior parte dei casi, la gente non è felice, e chi lo è rappresenta un’eccezione.

Il poeta britannico (Londra, 28 novembre 1757 – 12 agosto 1827) si domandò se i suoi amici e i suoi conoscenti fossero appagati e, dopo averli passati in rassegna, decise di imparare l’arte di leggere i volti della gente, cercando di penetrare il loro stato d’animo.

Difficile farlo oggi.

Voglio dire, difficile leggere nei volti dei passanti poiché al massimo è possibile squadrarne le nuche, visto che viaggiano quasi tutti con la faccia rivolta sui cellulari, ma questo è un altro discorso su cui è meglio non ritornare per il momento.

Sgombrando la mente dal nostro io, possiamo comunque scrutare oltre le “nuche” e cercare di capire, tra la folla, se le persone camminano in compagnia di un volto sereno o dello stress, se non addirittura di qualche doloroso dispiacere.

Sembra non esserci pace tra la gente, anche quando dispone di salute fisica, di nutrimento e di un tetto sicuro.

Un tempo ci colpiva la fatica del corpo ma oggi, gran parte della popolazione occidentale, è adombrata dalla fatica del sistema nervoso.

E’ di quest’ultima ragione, dell’infelicità della mente, che si occupa il Consulente Filosofico, ed è bene prepararsi a dovere, perché sempre più persone rimangono contagiate dai malesseri esistenziali.

Non riescono più a dare un senso alla propria vita.

Si domandano perché mai fare tanta fatica sacrificando reiteratamente e dolorosamente il sistema nervoso.

La sofferenza è onnipervadente, dicono i monaci tibetani, e dovremmo imparare a gestirla nel modo migliore poiché è illusorio credere di attraversare l’intera esistenza senza dovere affrontare afflizioni.

Tratto dal Corso Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

natyan

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natyan blake

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