Ti sto ingannando? – natyan Studio Gayatri PNF Monza
Ormai capita quasi quotidianamente.
Mi scrivono e mi chiedono: “Ho visto una lezione YouTube di un tale sul Reiki (o sulle discipline orientali, sulle terapie alternative, ecc.) e non so se dicono il vero oppure no, tu cosa ne pensi?”
Questo modo di conoscere non va ancora bene.
E se ti rispondo ingannandoti, come fai a saperlo?
Credi a quello che ti dico, solo perché ti fidi di me?
Non è affidandoti ad una persona di tua fiducia il modo migliore per conoscere in profondità realtà oggettive.
Potrei sbagliarmi anch’io, come fai ad essere così sicuro che io ti dica il vero?
Ho creato perciò due seminari importantissimi affinché non si abbia bisogno di me, e di nessun altro, per sapere se ciò che trovi in internet o nel mondo reale sia affidabile o no.
Il primo seminario “Connesso sì! Stupido no!” ti aiuta a non farti fuorviare nel regno dei social, qualunque sia l’argomento. Il secondo tipo di incontro “Consapevolizzare i Ciarlatani” ti aiuta a smascherare con estrema facilità i propinatori dei mondi esoterici.
E’ strano come ingegneri, avvocati, medici e moltissimi universitari, si mettano quotidianamente in discussione, mentre proprio coloro che hanno meno studiato si sentano sicuri e certi dei propri metodi, e non si interroghino minimamente sulla validità delle proprie deduzioni.
Una mente filosofica è super allenata a “spaccare il capello in quattro” perché spesso non usa le informazioni come mezzo scontato di conoscenza, bensì come un’opportunità per aprirsi a nuovi orizzonti interiori.
I filosofi sono allenati a porre domande per creare distrazioni nei pensieri degli interlocutori, quasi come a volerli cogliere in flagrante, sorprenderli, e far loro dire: “Accidenti! A questo non avevo proprio pensato!”
E perché non ci avevamo pensato?
Semplicemente perché può capitare che si trascurino elementi importanti nelle proprie metodiche di ragionamento, soprattutto quando pensiamo di non essere condizionabili, quando crediamo di possedere una linea infallibile di giudizio.
La capacità di allargare le prospettive è una facoltà che si può apprendere, e che solo le menti chiuse su se stesse non vogliono esercitare.
Quando si legge un’informazione, di solito, scatta immediatamente una di queste tre reazioni di pancia: “Mi piace! Non mi piace! Mi è indifferente!” che possono fuorviare il giudizio. Prima di esprimere un parere, dopo avere letto qualcosa, il filosofo è abituato a fare un vuoto. Non crea subito una risposta, quanto piuttosto una domanda che lo conduce nel silenzio interiore. Si interroga a lungo, ricerca, approfondisce, prima di trarre conclusioni.
Quando vedo i soliti “botta e risposta” nei social mi accorgo di quanto bisogno ci sia di apprendere dinamiche comunicative diverse, per non cadere nel ridicolo di risposte tautologiche che ruotano all’impazzata su se stesse senza né capo né coda.
E soprattutto senza costrutto.
Per concludere, sono davvero felice che si abbia fiducia in me e che mi si facciano certe domande, ma vorrei dare davvero di più.
Gli incontri sopra menzionati sono nati affinché chi si fida di me possa ottenere reali mezzi per potersi fidare finalmente di se stesso, nel difficile regno della comunicazione social e del mondo reale.
Tratto dal Corso Naturopatia dell’Anima
natyan