Vannacci e l’Omosessualità

Mi hanno chiesto: “Hai sentito la dichiarazione del generale? Ha sentenziato che siccome non esiste il genoma del gay allora l’omosessualità è una malattia. Gay non si nasce, si diventa. Cosa mi sai dire in proposito?”

Dapprima ho pensato che si trattasse del solito scherzo creato con l’intelligenza artificiale, tanto il Vannacci l’ha sparata grossa, allora ho verificato.

E’ proprio così, il generale, facendo oltretutto una gran confusione tra gene e genoma, ha dimostrato tutta la sua ignoranza.

L’omosessualità, infatti, è stata considerata una malattia fino a quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che non lo è affatto, cioè nel lontano 17 maggio 1990.

L’orientamento sessuale, ci spiega inoltre la ricercatrice scientifica Antonella Viola, non dipende da un gene, ma da una combinazione di essi, che avviene in modo ereditario prima della nascita, quindi in un ambiente biologico, non culturale.

Qui trovi il video con le sue spiegazioni:

Il generale, il quale dovrebbe limitarsi a parlare di armi, di militari e di guerre, ha voluto fare la sua magra figura esponendosi a livello scientifico e psicologico, dichiarando che si diventa gay guardando la televisione la quale, a suo dire, proporrebbe troppe trasmissioni sull’omosessualità creando perciò uno spirito emulativo.

Sarebbe come dire: “Se sei basso guarda tutti i giorni partite di pallacanestro e di pallavolo, così diventi alto per imitazione!”.

E ancora una volta ritorno all’epistemologia: “quello che dico di sapere, come so di saperlo?”.

Quando parliamo di qualcosa, anche e soprattutto se abbiamo a disposizione un grande pubblico, dovremmo prima sincerarci di non contagiare, con la nostra ignoranza, chi ci ascolta.

In Italia imperversa la malattia cosiddetta “analfabetismo funzionale” dalla quale dovremmo tutti guarire poiché questa sì, che è una “malattia” alquanto pericolosa.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

natyan

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