XENOFOBIA & XENOFILIA

NON AMO L’ITALIA?

Ogni tanto mi sento dire: “ho visto che fai tante cose per i poveri asiatici, per gli ucraini o comunque per i bambini indiani, ma perché non fai nulla per gli italiani?”.

Se così fosse sarei uno XENOFILO, cioè una persona che reputa buono e lodevole solo ciò che è straniero.

Ma non sono nemmeno XENOFOBO, cioè una persona che reputa che tutto ciò che è straniero sia male.

Io, in verità, faccio quel poco che posso, dove posso e quando posso, laddove le mie forze me lo permettono.

Non è forse già un piccolo ma valido aiuto offrire corsi ad offerta libera o a costi molto vantaggiosi a chiunque voglia iscriversi nella nostra Università Popolare, a qualunque etnia appartenga, italiano o straniero che sia?

Inoltre, devo per forza rendere pubblico tutto quello che faccio?

Ci sono situazioni in cui è necessario fare sapere ed altre che possono essere fatte dietro le quinte, senza la necessità di rendersi visibili.

Approfitto perciò di quanto mi vien detto ogni tanto per presentare due vocaboli che non sono conosciuti a tutti: XENOFOBIA e XENOFILIA.

I razzisti, per esempio, sono xenofobi, mentre chi privilegia ciò che è straniero, marche di prodotti, persone, attori, attrici, cantanti e così via è xenofilo, che deriva dalla tendenza di alcuni animali di preferire cercare rifugio nelle tane o nei nidi costruiti da altri animali.

E poi, in fondo, siamo tutti un po’ xenofili o xenofobi, a seconda delle situazioni.

Se devo valutare, per esempio, il senso civico degli italiani in relazione ai giapponesi sono senza dubbio xenofilo ma se, al contrario, devo valutare l’espressività, la spensieratezza e la giocosità dei giapponesi in relazione agli italiani sono certamente xenofobo.

E voi, in che cosa vi sentite xenofobi o xenofili?

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

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natyan

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