𝐊𝐢𝐧𝐭𝐬𝐮𝐠𝐢 金継ぎ
𝐊𝐢𝐧𝐭𝐬𝐮𝐤𝐮𝐫𝐨𝐢 金繕い
Cosa facciamo quando qualcosa si rompe e sembra inutilizzabile? Solitamente la buttiamo via, non è vero?
In Giappone con il termine Kintsugi (detto anche Kintsukuroi) si intende quella pratica con la quale si aggiusta con l’oro ciò che si è rotto, al fine di ricreare a nuovo, e ancor più bella, la cosa che sembrava perduta per sempre.
Il tutto è anche una metafora per la vita e vale sia per il corpo che per la mente.
Un cuore rotto non va gettato, bensì ricostruito e reso ancor più brillante di prima.
Con il Kintsugi le parti rotte non vengono nascoste, anzi, vengono messe ancor più in risalto con la vernice color oro, oppure con altri pezzi di ceramica, a significare che ciò che è stato ricreato è nuovo, originale, diverso da prima e che non c’è nulla di cui vergognarsi, niente da nascondere, poiché questa è la vita e nessuno ha colpa se qualcosa si rompe o si corrode.
Tendiamo a gettare via ciò che è vecchio, oppure a nascondere le nostre ferite perché abbiamo paura del giudizio della gente, come se invecchiare, sbagliare, ammalarsi o fallire sia qualcosa di innaturale, ma Kintsugi ci insegna ad accettare e rimodellare, senza sentirci in colpa, senza perdere la fiducia nella vita.
Occorre rispettare le nostre fragilità, le nostre cicatrici e i segni del tempo, giacché noi siamo anche il risultato delle cadute e degli ostacoli che abbiamo dovuto superare.
Dobbiamo raccogliere i cocci della nostra anima senza il timore di ricominciare, facendo in modo che le nostre ferite non diventino un freno, un ostacolo, tutt’altro, dobbiamo ricomporre e abbellire ciò che si è rotto in noi; trarre un vantaggio da ciò che sembrava una sconfitta.
Sintesi tratta dal Corso Reiki e la Via della Gentilezza:
https://www.studiogayatri.com/corsi/corsi-orientali/reiki-la-via-della-gentilezza/
natyan
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