Buddha o non Buddha? – Counseling Filosofico e Reiki Monza
Sono in molti a ritenere erroneamente che Buddha sia il nome del Buddha, ma così non è.
E’ come se pensassimo che Gesù e Cristo siano il nome e il cognome di Gesù.
Buddha non è un nome che determina un’identità personale, bensì una condizione da raggiungere, ed essendo tale tutti la possono ottenere.
Non per nulla si percorre il sentiero Buddhista per raggiungere la cosiddetta Buddhità, cioè per diventare un Buddha.
Per quanto riguarda il Messia, d’altro canto, dovrebbe essere chiamato più propriamente Gesù il Cristo (l’Unto del Signore) ma per brevità omettiamo l’articolo determinativo.
Il Buddha, che originariamente era il principe Siddhartha, desiderava essere chiamato Tathagata, un termine difficile da tradurre e che ha diversi significati, come per esempio “Colui che ha realizzato la verità” oppure “Colui che è andato e tornato” o più semplicemente ancora “Colui che è così”.
Ma perché Tathagata?
Il Buddha non si riteneva un Dio, non elevava se stesso al di sopra degli altri Maestri e si sentiva come un saggio di passaggio, quindi come “Colui che è passato da qui”.
Mantenendo le debite proporzioni è un po’ come quando mi chiamano maestro e io rispondo che sono solo un giullare di passaggio.
Del resto cosa volete, se il Buddha fu un Illuminato che passò, io mica posso pretendere di essere più di un giullare, no?
Mi piace seminare sorrisi ovunque io vada, per poi poterli raccogliere.
E quando mi riesce, un po’ mi illumino anch’io.
Tratto dal Corso: Counseling Filosofico con natyan
natyan
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