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Buddhismo e Dolore Fisico – Studio Gayatri Reiki Interiore Online


(@natyan27)
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Buddhismo e Dolore Fisico – Studio Gayatri Reiki Interiore Online

Gli orientali sopportano molto di più il dolore rispetto agli occidentali, per quale motivo?

Se lo sono chiesto molti medici e la risposta è tutta nell’educazione che, gli asiatici, in genere, ricevono fin da bambini, grazie agli insegnamenti del Buddha.

Il celebre monaco Thich Nhat Hanh (che in vietnamita si pronuncia Tic Gnet Hai) nel suo libro intitolato “La vita di Siddhartha il Buddha” così ci riporta in merito all’insegnamento Buddhista su come affrontare il dolore:

“Grazie alla comprensione, un praticante può evitare che il suo dolore e quello altrui venga accresciuto. Se una sensazione spiacevole, fisica o mentale, sorge in lui, egli non teme, non si lamenta, non geme, non si batte il petto, non si strappa i capelli, non tortura il corpo e la mente, non cade in deliquio. Ma serenamente osserva la sensazione, consapevole che si tratta solo di una sensazione. Sa che la sensazione non è egli stesso e non se ne lascia dominare. Così il dolore non lo vince. Provando una sensazione fisica dolorosa, sa che è presente una sensazione fisica dolorosa. Non perde la sua serenità, non si tormenta, non teme e non si lamenta. Così la sensazione resta una pura sensazione fisica, non può crescere e devastare tutto il suo essere”.

Ovviamente nel 500 a.c. non era certo facile reperire medici e ospedali per farsi curare perciò essere preparati a soffrire con dignità rappresentava già una medicina antidolorifica, e oggi possiamo fare a meno di “stringere i denti” a lungo con il rischio che il dolore diventi più nocivo degli effetti collaterali dei farmaci.

Credo però che ci sia comunque, tanto per rimanere nella terminologia Buddhista, una via di mezzo.

Se andiamo in tilt solo perché non sopportiamo per qualche tempo una mascherina, se ci lamentiamo anche per condizioni fisiche e mentali di poco conto, non possiamo non riconoscere che ciò derivi da un fragile sistema educativo.

Quando sento dire che il nostro paese è una specie di dittatura mi viene in mente quando i nostri nonni erano costretti ad aderire alla tessera fascista per non finire fucilati in piazza e mi domando da quali debolezze mentali derivino certe affermazioni.

Quando sento un giovane che dice di essere stressato la mia mente torna ancora ai nostri nonni, i quali, pur vivendo in prima persona bombardamenti e guerre, hanno raggiunto l’età dei capelli bianchi senza la necessità di uno psicofarmaco.

E non possiamo certo dare la colpa ai giovani se si sentono debilitati già a vent’anni, quanto piuttosto ad un fallimentare sistema educativo.

Quando un genitore dichiara orgogliosamente: “Ai miei figli non ho fatto mai mancare nulla!” non si rende conto, seppure con tutte le più buone intenzioni del mondo, che è proprio non facendo mancare nulla che taluni giovani, poi, crescono con la colonna vertebrale rammollita, incapaci di darsi da fare, di sacrificarsi, di sopportare i disagi e di reagire affermativamente alle intemperie e agli imprevisti della vita, la quale, quando ci si mette, non è affatto propensa a condonare dolori e sofferenze, e ci mette un attimo a farci mancare tutto.

Tratto dal Corso: Reiki Interiore Online

natyan

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