COME INSEGNA NATYAN?

Mi hanno scritto: “Avevo un po’ di soggezione prima di incontrarti, poi mi sono accorta che quando insegni sei uno di noi, ci fai sentire tutti uguali, ci fai ridere, ci fai commuovere, ci aiuti a conoscere le parti più profonde di noi stessi con molta serietà, insomma sei un concentrato di tutte le caratteristiche migliori di un bravo insegnante. A chi ti sei ispirato per insegnare in questo modo?”.

Più che essermi ispirato a qualcuno in particolare credo di essere me stesso ma se devo esprimere, con tre figure simboliche, a chi mi sento più vicino, senza ritenermi però per nulla assimilabile alla loro stratosferica grandezza, mi vengono subito alla mente Roberto Benigni, Patch Adams e il prof. John Keating, questi ultimi intrepretati da Robin Williams.

Non esistono situazioni della vita in cui non ci siano anche parti noiose perciò amo insegnare riducendo al minimo la possibilità che si possa sbadigliare.

Quante volte, leggendo un libro, ci viene la tentazione di saltare qualche pagina poiché non essenziale?

Non esistono testi che ti tengano in fibrillazione per tutto il tempo (anche perché ti scoppierebbe il cuore) ma esiste la possibilità di spiegare una lezione coinvolgendo con passione e tenendo alta la tensione anche quando la concentrazione, per effetto naturale, va diminuendo.

Non mi sono mai piaciuti i professori seriosi perciò mi viene spontaneo comportarmi in modo scherzoso, pur non perdendo la profondità di ciò che viene insegnato.

Sono convinto che se vengono coinvolte le parti emotive e commoventi, il cervello riesce a memorizzare meglio ciò che viene appreso.

natyan

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