Immagini o Immaginazione? – Studio Gayatri Reiki Monza
Nell’era di Internet e degli smartphone ci siamo abituati ad usare sempre più le immagini e sempre meno l’immaginazione. Anziché descrivere un paesaggio, un tramonto, una bella ragazza, un quadro e così via, ci affrettiamo a mostrane le immagini, senza più lasciare spazio al lavoro creativo delle descrizioni e dell’immaginazione.
Ma quando qualcuno sfrutta questo bisogno nascosto di simboli immaginativi proponendoceli nel mondo olistico?
Ci sono “guru” che vendono iniziazioni reiki proponendo protezione attraverso angeli e unicorni e qualcuno si stupisce di come si possa credere a tanta fervida immaginazione extra-smartphone.
Quella che segue è una risposta da me data in un post su Facebook in merito alla questione.
“Siamo stati educati a credere a uomini con le ali, a pagare qualcuno che con una spruzzata di acqua proteggesse la nostra casa per un anno intero, oppure che, sempre previo compenso, pregasse per i nostri cari estinti per assicurare loro il paradiso anziché il purgatorio, o che ti purificasse dal peccato. Passare dalle ali a un corno sulla testa di un cavallo, un cornetto di San Gennaro che ti protegge dai pericoli, una reliquia a pagamento, un’immaginetta sull’auto che ti evita gli incidenti, il passo è breve. Abbiamo le nostre superstizioni e ne importiamo di nuove quando le nostre non ci soddisfano più o non le reputiamo sufficienti. Assetati di protezioni dall’esterno diventiamo cadaveri per gli avvoltoi. La radice è nell’educazione. Non ci hanno insegnato a credere di avere un Dio davvero onnipresente in noi. Ci hanno sempre detto che abbiamo bisogno di intermediari e di feticci. Deridiamo i simboli altrui ritenendoli ridicoli senza accorgerci che ne abbiamo di identici, solo che non ce ne rendiamo conto poiché ai nostri ci siamo affezionati e guai a chi ce li tocca. Ridicolizziamo la danza della pioggia ma organizziamo rosari per ottenere miracoli. L’incapacità di abbandonarci alle leggi naturali ci rende fragili e manipolabili. Diciamo di credere in un Dio onnipresente ma abbiamo così poca autostima da ritenere che qualcun altro lo debba contattare per noi, al nostro posto. Ci affidiamo ai suoi ministri, come fossero amuleti. Di che stupirci dunque? Le onde dell’oceano non si riconoscono più in quanto oceano e cercano l’oceano fuori di sé”.
Il difetto è nell’educazione religiosa.
Ciò che andrebbe insegnato, a mio avviso, a chi desidera credere in un Dio, è che Dio sia davvero onnipresente, onnisciente e onnipotente.
Solo in questo modo è possibile l’abbandono, l’affidamento integrale, senza più la necessità di rincorrere amuleti o intermediari. Se Dio è in te, dentro di te, fuori di te, quindi ovunque, perché mai preoccuparti e ricercare ovunque un’intermediazione?
Lo so che sono ateo e qualcuno potrebbe obiettare che certi discorsi non avrei il diritto di farli ma non mi manca certamente quel minimo di logica necessaria per poter affermare quanto sopra.
Dio è davvero onnipresente, quindi anche in te?
Perché ti affanni tanto a cercarlo ovunque fuori di te?
Oltretutto a pagamento?
Se Dio esiste ricordati che è gratis!
Tratto dal Corso Reiki ad Offerta Libera dello Studio Gayatri di Monza
natyan
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