Itadakimasu いただきます Reiki Monza
Tradurlo con il semplice: “buon appetito” di noi italiani è decisamente errato, anche se molti occidentali interpretano in tal modo Itadakimasu.
In realtà il significato è molto più profondo ed è una delle prime cose che vengono insegnate ai bambini quando si siedono a tavola.
Si tratta di un ringraziamento: “con immensa gratitudine ricevo quel che mi viene servito nel piatto, o che da solo mi sono preparato” ed ha un valore ancor più elevato se consideriamo il fatto che venga esteso a tutte le componenti che hanno contribuito all’ottenimento del cibo.
E’ un riconoscimento rivolto all’animale, al vegetale e anche a tutti coloro che si sono sacrificati per trasformare in pietanza quel che si sta per mangiare.
Con Itadakimasu vengono ricordati i contadini, gli operai, i commercianti, la natura tutta che ha collaborato al fine di ricevere nutrimento.
E’ per tale ragione che nel pronunciarlo si uniscono le mani in preghiera e si porge un inchino.
Itadakimasu è profonda gratitudine nei confronti di tutti coloro che si sono sacrificati, in un modo o nell’altro, per darci la possibilità di nutrirci.
E’ un onore ricevere quel cibo, perché non è qualcosa di scontato e di dovuto solo perché lo si è guadagnato, giacché senza una serie complessa di eventi, e senza il prodigarsi di ogni elemento, non sarebbe stato possibile mangiare e quindi nemmeno crescere e mantenersi in vita.
Dimenticarsi un tale atto di gratitudine viene considerato un atteggiamento non solo maleducato, bensì anche arrogante e del tutto privo di sensibilità verso il creato.
Sintesi tratta dal Corso Reiki e Counseling Filosofico
natyan
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