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𝑰𝒍 25 𝒂𝒑𝒓𝒊𝒍𝒆 𝒆 𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒐𝒆𝒗𝒐


(@natyan27)
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𝑰𝒍 25 𝒂𝒑𝒓𝒊𝒍𝒆 𝒆 𝒊 𝑷𝒂𝒑𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒐𝒆𝒗𝒐

Si avvicina il 25 aprile e io vi parlerò dei Papi del Medioevo; io, un ateo, e perché mai?

Lo spiegherò alla fine del post.

Papa Gregorio VII (undicesimo secolo) nei confronti di Enrico IV nel periodo della sua scomunica: “I Re e i Duchi hanno avuto origine da quelli che ignorando Dio con la superbia, le rapine, la perfidia, gli omicidi, con tutti i delitti (spinti dal principe di questo mondo, il diavolo) hanno preteso di dominare i loro pari, gli uomini, con cieca avidità e intollerabile presunzione”. In pratica il Papa sostenne che tutti questi uomini di potere erano solo i discendenti di coloro che avevano rubato più degli altri, di coloro che si erano dimenticati che gli uomini sono tutti uguali e che in virtù di tale smemoratezza pretendevano di comandarli. Aggiungeva, inoltre, che dietro l’imperatore seduto sul trono non c’era Dio, bensì il demonio che lo spronava, che lo incitava e che lo sobillava. Non solo la proprietà, ma anche il potere veniva considerato un furto.

Papa Gregorio IX (nel 1239) scomunica l’imperatore Federico II e lo annuncia con una lettera pubblica: “E’ salita dal mare una bestia piena di parole di bestemmia, formata coi piedi dell’orso, la bocca feroce del leone, che apre la bocca per bestemmiare il nome di Dio. Non dovete stupirvi tutti voi che ascoltate le bestemmie di questa bestia contro di noi, dato che le stesse bestemmie le rivolge contro il Signore. Osservate bene la testa, il corpo e la coda di questa bestia, Federico, cosiddetto imperatore, fabbricante di falsità, senza modestia e senza pudore… ecc. ecc.”.

Se gli Alti Prelati e i Papi del ventesimo secolo avessero avuto l’ardire dei Papi del Medioevo, e se si fossero espressi in questo modo nei confronti degli uomini di potere chiamati Hitler e Mussolini, quanti cristiani avrebbero mosso contro questi ultimi?

E come sarebbe cambiata, allora, la storia?

So che mi attirerò le antipatie di qualcuno ma, in un momento delicato come quello che sta vivendo il nostro Paese, credo che certe cose vadano dette.

Vedo sugli specchi arrampicarsi i faccendieri, i quali fingono di non essere quello che sono, cercando inoltre di far credere al popolo che il totalitarismo hitleriano e mussoliniano siano identici al totalitarismo comunista, ma questa è una bestemmia (intesa come riferisce la Treccani: giudizio gravemente erroneo) poiché in Italia, il comunismo non ha mai avuto idee totalitariste, non è mai venuto al potere con un colpo di Stato, non è mai stato omofobo e razzista e non ha mai cercato di diventare imperialista.

In casa nostra è la festa, non altrove e non stiamo festeggiando le idee di Stalin o di Mao, ce ne guardiamo bene poiché non rappresentano minimamente quello che fu il comunismo italiano.

Nel nostro Paese, nella nostra bella Italia, i partigiani comunisti, uniti a quelli cristiani, hanno lottato e dato la vita per la nostra libertà, mentre il totalitarismo fascista, alleato con quello nazista, ha sputato in faccia all’idea di Repubblica, causando la strage di un numero incommensurabile di innocenti, donne, uomini, anziani e bambini, straziandone le carni.

Ed è inutile che vaneggi quel signore che da giovane chiamavano Larissa, un appellativo datogli a buon diritto dai suoi stessi amici, modificando una vocale, per la sua mania di partecipare con orgoglio a pestaggi repressivi.

Uomini così, ma non solo lui, non possono essere di esempio ai cittadini e ritengo che non sia un bene che abbiano la facoltà di occupare una qualunque posizione politica.

Amen

natyan

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25 aprile

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