Cosa penso dei referendum?

Non credo che la mia risposta al peperoncino possa far contenta la maggioranza ma non mi tiro indietro.

Credo che sia un “bel” sistema creato dai politici per sbolognare ogni responsabilità.

Se le cose, dopo, andranno male, potranno dire: “E’ tutta colpa vostra, l’avete voluto voi!”.

Se andranno bene diranno: “Siamo stati bravi noi a proporvelo!”.

Io non voglio prendere decisioni su cose di cui non sono affatto competente.

Non me ne frega niente del fatto che ci sia un sacco di gente tuttologa che sarebbe pronta, senza alcun senno, a firmare referendum anche su come si dovrebbe gestire un’operazione chirurgica e, soprattutto, non mi lascio convincere per un sì o per un no, sulla base di antipatie o simpatie di partito.

Mi dichiaro ignorante e come tale non voglio essere chiamato in causa.

I politici sono stati votati?

Si prendano ordunque le proprie responsabilità e decidano, in autonomia, consultando persone competenti e i massimi esperti del settore, non gente qualunque come me che già fatica a far quadrare le cose in casa propria.

Con i referendum la stragrande maggioranza vota di pancia, senza conoscere minimamente le possibili conseguenze del proprio voto.

Quando venne proposta l’autostrada del sole, per esempio, una parte dell’ordinamento politico dichiarò che i costi avrebbero superato di gran lunga i profitti e che quindi non si doveva fare.

Se si fosse proposto un referendum, molto probabilmente, saremmo andati da nord a sud per molti anni con le stradicciole.

Le raccolte di firme dei partiti, inoltre, servono più che altro a fare adepti e introiti con la vendita di gadget.

Io non firmo niente ed è già tanto che metta una sudata croce al momento delle elezioni, che solo il cielo sa quanto mi costi metterla, dal momento che non so mai se faccio bene o male.

Quando vedo fare il tifo per i politici, così, come si fa il tifo in uno stadio, ammutolisco: “Ma questi credono ancora nei supereroi?”.

In un sistema globalizzato, con quasi otto miliardi di abitanti, come si fa a pensare al salvatore della patria, dal momento che non esiste più un solo paese al mondo che non dipenda anche dalle sorti di tutti gli altri?

Sono stupido? Stupido è chi lo stupido lo fa, diceva Forrest Gump, e io mi sento solo molto ignorante, perciò per nulla stupido, ma neanche in grado di prendere decisioni importanti che riguardino la nazione.

Figuriamoci! Non voto nemmeno per Sanremo, o per il miglior giocatore della tal partita, e nemmanco per la foto più bella di qualunque concorso mi venga proposto nei social, e dovrei votare ad un referendum dove c’è di mezzo il bene o il male del paese?

Lascio ai tuttologi questo onore.

Già fatico a decidere per il meglio quando devo scegliere quel che sia bene o male per le mie faccende personali, non vorrete certo che mi metta a fare il sapientone su questioni che ricadranno tutte sulla vostra testa non è vero?

Sono un diversamente anarchico socratico.

natyan

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