Non è questione di come usiamo la televisione o i social. Potremmo anche usarli per uno scopo buono ma è comunque innegabile che ci cambino e ci trasformino, poiché inducono visioni rappresentative di altri che noi non tocchiamo con mano. Si tratta, in ogni caso, di “tempeste” di visioni indotte.
I media non ci mettono in contatto con il mondo, bensì con le rappresentazioni di esso e ce lo confezionano su misure volute.
Come in quella storiella per bambini:
Al re non piaceva che il proprio figliolo si aggirasse per le strade incontrollate dell’aperta campagna, con l’opportunità di formarsi una propria esperienza e un proprio giudizio sul mondo. Gli regalò allora carrozza e cavalli e gli disse:
“Da ora in poi non avrai più bisogno di andare a piedi!” e queste furono le sue parole.
“Da ora in poi non ti è più permesso di farlo!” questo in realtà era il vero significato di quelle parole.
“Da ora in poi non potrai più farlo!” e questo divenne l’effetto finale incatenante.
Per dirla con Sartori, stiamo passando pericolosamente dall’èra dell’homo sapiens a quella dell’homo videns.
natyan
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