Entrano In Casa Tua! – Marketing Politico

Quando nella primavera del 2001 ricevetti nella cassetta della posta il libro della vita di Silvio Berlusconi, gratuitamente ma senza farne richiesta, come tutti gli Italiani, mi venne subito alla mente Hitler con il suo Mein Kampf.

Il marketing politico, infatti, da sempre, ha avuto come obiettivo primario quello di entrare nelle case dei cittadini.

Lo sanno bene i Sindacati, i Testimoni di Geova e gli Hare Krishna, che cercano di entrare in casa tua girando di porta in porta, o inviandoti copie delle loro riviste con la preghiera di associarti, e lo sanno bene gli uomini di partito, usando tutti i sistemi possibili, non ultimo Facebook, con tutta la “fratellanza” virtuale.

Di Hitler si disse: “Il Partito è Hitler, Hitler è il Partito!”

La cosa è più che normale poiché, da sempre, le masse si affezionano ai leader più ancora che ai partiti, da qui la regola non scritta la quale prevede che nessun partito politico possa risultare vincente senza un leader che sia fortemente carismatico.

Hitler aveva deciso di intitolare il libro della sua vita: “Quattro anni e mezzo di battaglie contro le menzogne, la stupidità e la codardia” ma, intelligentemente, l’editore, ridusse il titolo a un più vendibile Mein Kampf che significa “La mia battaglia”.

Grazie alla vendita della sua biografia Hitler diventò in poco tempo uno degli uomini più ricchi d’Europa. Nella Germania del Terzo Reich era considerato un dovere morale possedere e regalare il Mein Kampf, tanto che tutti gli sposi novelli ne ricevevano in regalo una copia dal comune nel giorno del loro matrimonio.

Anche il cosiddetto “Capitano” non ha voluto essere da meno con il suo: “Secondo Matteo, follia e coraggio per cambiare il paese”. E’ sufficiente leggere la presentazione per comprendere come, in egual misura, la politica del leader della Lega venga considerata una vera e propria battaglia: “Il libro uscirà in occasione della battaglia elettorale per le amministrative del 2016 previste in tarda primavera. Ha fatto sembrare Silvio Berlusconi un matusalemme da lasciare all’ospizio. Ha schiacciato e spedito nel reparto delle anticaglie il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Ha annichilito i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Inoltre, per usare un modo di dire anche lombardo, ha spedito nel guardaroba dei cani i vecchi capi leghisti, Umberto Bossi e Bobo Maroni. Tutto nel volgere di pochi mesi, con un succedersi di blitz, di guerre lampo, senza paragoni in Italia. E che ricordano le vittorie del giovane Berlusconi a partire dal 1994. Oggi Matteo Salvini si racconta per la prima volta in un libro in cui ripercorre la sua lunga militanza e presenta il suo progetto politico”.

Presentazione studiata naturalmente a tavolino.

Sappiamo tutti perfettamente che “guerra lampo” ha a che fare con i tristi ricordi nazisti del passato, anche se ora, ovviamente, non si tratta di utilizzare missili e bombe, bensì il meno “sanguinoso” fuoco verbale. Come si potrà notare, infatti, non mancano i duri bombardamenti mediatici nei confronti dei suoi avversari politici.

Le offese del passato, però, verranno poi completamente dimenticate da tutti quando si tratterà di creare nuove alleanze. Anche questo è il tipico Marketing della Politica e nessun partito ne è esente, rientra nel gioco delle parti. Tutti nemici e tutti amici a seconda degli interessi di partito. Non dimentichiamo, infatti, che i partiti sono come le aziende. I loro clienti sono i votanti. Il loro primo obiettivo non è certamente la coerenza, bensì avere il più alto numero di voti che sia possibile.

natyan
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