Il Primo Maggio Lavorerò? – natyan Parlare Scrivere Comunicare
In questa lezione sulle strategie politiche, tratte da un corso di approfondimento sulla comunicazione relativo all’uso delle implicite, vediamo insieme come, non raramente, i politici cadano nel ridicolo credendo, al contrario, di fare bella figura.
Nel recente passato Conte offrì il petto agli scherni dei suoi avversari volendo difendere l’operato della ministra Azzolina che propose i banchi di scuola con le rotelle: “Voi la deridete ma lei ha lavorato giorno e notte rinunciando anche alle ferie per trovare soluzioni al grave problema del distanziamento negli istituti scolastici!”.
Conte usò quella che nel gergo comunicativo viene chiamata: FALLACIA AD MISERICORDIAM, cioè la strategia che tende a creare sensi di colpa o, per lo meno, ad impietosire gli interlocutori.
Le battute dell’opposizione furono facili: “Se questo è il risultato sarebbe stato meglio che si prendesse un bel po’ di ferie!”.
In questo periodo è la destra che si sta mettendo in ridicolo con lo stesso sistema: “Noi il primo maggio lavoreremo, non andremo a far festa, a ballare e a cantare!”.
Implicitamente significa: “Gli altri (le opposizioni) fanno festa e invece noi, guardateci come siamo bravi, lavoriamo!”.
Provo ora a fare un elenco di una MINIMA parte di tutti coloro che lavorano il primo maggio, senza auto-elogiarsi pubblicamente e senza prendere i lauti stipendi dei politici: infermieri, volontari della C.R.I., pompieri, carabinieri, vigili, poliziotti, commesse, magazzinieri e cassiere dei centri commerciali, camerieri, baristi, benzinai, dipendenti degli autogrill sulle autostrade; devo proprio andare avanti o preferite aggiungere qualcun altro anche voi?
Inoltre, subito dopo il dramma di Cutro, quelli di destra, non erano forse a far festa, ballando, bevendo, cantando e, oltretutto, mettendosi in mostra nei social con un video di rara “intelligenza” mandato in onda nell’ormai celebre compleanno del signor Salvini?
Spesso la propaganda politica è studiata in ogni dettaglio e funziona molto bene, ma in talune occasioni mi domando chi mai si ingegni a creare “spot” che siano così facili da attaccare, così apertamente ridicolizzabili, tanto da diventare autodistruttivi.
Non è vero, come pensa ancora qualcuno, che ciò che conta è che se ne parli, nel bene o nel male, poiché ci sono situazioni in cui, dopo aver fatto tutta una serie di figuracce, si perde la credibilità definitivamente e non ci si rialza più.
A proposito, è dal 1995 che di frequente lavoro anche nelle festività, spesso sette giorni su sette, ma il primo maggio farò festa e non mi sentirò affatto in colpa.
E se certi uomini di partito pensano di sacrificarsi è bene che sappiano che i sacrifici veri, da un’eternità, li fanno i cittadini sovvenzionando di tasca propria i politici e spesso non ricevendo quel tornaconto che meriterebbero.
Non sono i cittadini, perciò, a dover provare misericordia nei confronti dei partiti, semmai il contrario.
Tratto dal Corso: Parlare-Scrivere-Comunicare
natyan
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