Pacifisti o Guerrafondai?

Mi avvicinano due donne nel centro di Monza.

Mi chiedono di fare una firma affinché non si inviino più armi all’Ucraina.

Ringrazio per l’invito ma rispondo che non ho intenzione di firmare e tiro avanti.

Un loro collega, evidentemente pensando di essere più convincente delle due donne, mi rincorre e mi invita nuovamente a firmare poiché, diversamente, io sarei favorevole alla guerra.

Mi controllo e rispondo che io sono solo un dubbioso e che non sono convinto che un referendum possa sollecitare Putin a smettere di lanciare le sue bombe.

Quel signore si sente allora in diritto di affermare che io, a suo dire, sarei uno schierato, e che ciò equivarrebbe ad oppormi alla pace.

“Lei ha la sua verità in tasca, caro signore, io ho solo detto che ho dei dubbi che il suo referendum possa fermare una guerra!”.

Macché, il pacifista, insoddisfatto e frustrato per non essere riuscito a strapparmi una firma, insiste e a quel punto inizio a perdere la pazienza: “Guardi che io in Ucraina ci sono stato e ho visto con i miei occhi madri che non sanno più dove siano i loro figli e figli che non sanno più che fine abbiano fatto i loro genitori. Lei è qui a raccogliere due firme e si sente un eroe, ma mi faccia il piacere!”.

Niente da fare, non la smette, e offende, senza nulla sapere e senza nulla conoscere, i miei amici ucraini: “Eh già, lei è stato in Ucraina! E sicuramente le hanno fatto vedere solo quello che hanno voluto loro!”.

A quel punto mi rendo conto che confrontarmi con un cervello tanto bacato sia del tutto inutile, perciò non mi rimane che umiliarlo dicendogli, a più riprese, di stare zitto e di rivolgersi altrove.

Per dimostrare ancor più l’appiattimento dei suoi neuroni mi dà del fascista, senza rendersi conto che è proprio lui ad imporsi e ad invadermi senza avermene chiesto il permesso.

Mi avvicino al suo muso ipocrita con fare minaccioso ma qualcuno si mette in mezzo e lo allontana.

E per fortuna che stava raccogliendo firme per la pace nel mondo.

Lui e il suo gruppo stavano provocando guerre verbali (ogni guerra, in fondo, parte prima dalla bocca, con una dichiarazione) ma erano tutti convinti di essere pacifisti.

Da sempre penso che ci sia una gran differenza tra l’essere pacifici e l’essere pacifisti. Il più delle volte i pacifisti non sono persone pacifiche, sono solo persone fanatiche ed esaltate, che credono di ottenere la pace nel mondo con qualche slogan ad effetto.

L’ideologia è di per sé uno schieramento, noi contro loro, e io sono solo un dubbioso che si sente in diritto, e in alcuni casi in dovere, di esprimere ciò che ha dentro.

natyan

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