I fatti di Piacenza?
Certo che mi hanno chiesto un parere, ma sono sempre poco incline a parlare di cose che innescano un piombare a picco di avvoltoi, pronti ad inveire contro tutto e tutti.
Ci sono persone indagate. Spetterà ai giudici condannare gli eventuali colpevoli, e non approfitterò di questa occasione per sputare sentenze a carattere politico o sociale.
Dico però volentieri due parole su una questione di carattere culturale.
Uno dei primi eserciti ad introdurre la regola di disobbedienza, agli ordini ingiusti, è stato quello di Israele, poi seguirono quello italiano e quello francese.
Gli ebrei, in pratica, erano in questo caso decisamente kantiani: “Si deve rispettare ciò che è rispettabile e non ciò che è rispettato”.
Quindi, anche in Italia, è del tutto inutile scaricare le colpe su eventuali responsabili che vengono dall’alto poiché non esiste, in nessun esercito, l’obbligo di obbedire agli ordini ingiusti, cioè quelli che vanno contro la legge.
A Bagan, passando ad altro, per me è stato un piacere vedere l’amorevole “sottomissione” di una giovane militare ad una mia richiesta fotografica.
Lei prima chiese il permesso al suo superiore, il quale acconsentì senza remore.
A quanto pare il mio desiderio rientrava tra gli “ordini” considerati accettabili.
natyan
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