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Verità sui fatti della Chiesa? – natyan Studio Gayatri Monza


(@natyan27)
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Verità sui fatti della Chiesa? – natyan Studio Gayatri Monza

E invece io ho un grande rispetto per tutto quello che la Chiesa ha fatto e sta facendo di buono! Non posso giudicarla limitandomi al fenomeno della pedofilia, un dramma oscuro così come altri sicuramente ancora celati e non visibili ai nostri occhi.

Ma perché questa premessa? Semplicemente perché, cari amici, oggi vorrei fare una lezione di logica basandomi su un fatto politico. Niente politica/partitica, ovviamente, come sempre, in questo profilo, mi raccomando, non desidero vedere commenti che non siano frutto solo di logica rigorosa. Eliminerò qualunque riferimento offensivo, che sia di destra o di sinistra, poiché non è mio intento fare propaganda alcuna.

Mi capita di vedere foto con la scritta: “Verità sui fatti di Bibbiano!” perfino da persone che vanno a Messa tutte le domeniche. Eppure non ho mai visto sui loro profili frasi appiccicate, sotto al proprio volto, con scritti del tipo: “Verità sui pedofili ecclesiastici!”

Come mai, qualcuno, si sta lasciando intrappolare dall’ennesima, perfino noiosa, strumentalizzazione politica?

Si sa, importa ben poco la verità su Bibbiano, importa semmai che un tale partito possa essere sommerso dallo scandalo, altrimenti ci si comporterebbe allo stesso modo anche con le “non verità” di casa propria e ci si sentirebbe indignati due volte, la prima per quello che ha subito quella povera bimba e la seconda per come ora venga usata.

Il fanatismo accecante impedisce perfino la più elementare delle riflessioni.

Apprezzo moltissimo le sane opposizioni, le lucide conversazioni con spiegazioni di validi motivi, le dispute serene su qualunque forma di pensiero, ma non posso che sorridere amaramente quando vedo la decadenza del linguaggio.

Colui che si sente perdente, da sempre, da sinistra a destra, cerca un punto debole del proprio avversario e lo ingigantisce a dismisura: “Io ti insulto vergognosamente perché non riesco ad ergermi al di sopra di te. Ti devo abbassare per sentirmi più in alto perché per superarti non posso contare sulla mia sola crescita”.

Certamente se intervistate un leader politico sarà pronto a dirvi tutto ciò che lui ha fatto di buono e tutto ciò che ha fatto di cattivo il proprio avversario e, altrettanto, faranno tutti gli altri capi di partito.

Come posso, allora, decidere chi sia il migliore o, a dirla tutta, il meno peggio?

Non certo riferendomi ad un episodio, per quanto drammatico possa essere, dal momento che, in tal caso, tutti i partiti, tutte le religioni e tutte le grandi organizzazioni, ne sarebbero colpevoli.

Più un’organizzazione è grande e meno riesce ad esercitare il controllo su tutto.  Già ho scritto in passato che se desidero giudicare qualcosa seriamente non posso farlo affidandomi a slogan, propagande studiate a tavolino o sull’onda della rabbia volutamente accesa, subdolamente, da un partito o da un altro.

Mi alzo in volo come un’aquila e osservo dall’alto, fuori dalla massa, senza lasciarmi coinvolgere, irretire, intrappolare dall’odio scatenato da chi, per convenienza, deve competere, con le unghie e con i denti.

Sono e voglio continuare ad essere un individuo libero. Uno di quelli che non conosce assolutismi e che, ragionando con la propria testa, cerca di capire e valutare l’insieme e non solo qualche dettaglio che, inevitabilmente, può sfuggire al controllo.

E lo dico così, serenamente.

Ogni tanto entro in una Chiesa, quando non c’è nessuno, per staccarmi dal “mondo dei pensieri” e, per quanto ne sia addolorato, non posso giudicarla facendo di tutta un’erba un fascio.

Strano che si comporti così un ateo come me?

Visito anche i Templi Buddhisti ed Induisti sapete?

La penso come Pirandello nel suo “Uno Nessuno Centomila” quando dice che le Chiese (e io aggiungo i Templi di tutto il Mondo) siano le case dei nostri sentimenti.

A volte abbiamo bisogno di un luogo dove appartarci con noi stessi, che sia fonte di ispirazione, per poter incontrare ciò che di più bello abbiamo dentro.

Anche lo Studio Gayatri, in un certo senso, ha lo stesso scopo.

Non sempre riusciamo a prendere le distanze dalla frenesia e dal vortice dei pensieri autodistruttivi e, più ancora oggi, poiché questi ultimi vengono stimolati anche dalle ondate di incitazione all’odio del mondo dei social.

Mai e poi mai farò a meno della mia libertà di pensiero e mai e poi mai mi lascerò convincere che esistano un bene e un male assoluto, giacché ognuno ha le proprie ragioni.

So molto bene che l’unione fa la forza, ma so anche che un individuo, da solo, non può fare tanto male quanto una massa organizzata, ed è per tale ragione che continuo ad essere aquila, prendendo le distanze dal vortice dei fans, da qualunque parte provengano.

Non farò copia incolla di nessuno slogan.

Desidero rimanere l’originale di me stesso, un pacifico anarchico che, più che essere indeciso su chi votare, è indeciso se annullare la scheda o lasciarla bianca, non tanto perché non ritiene utile la politica quanto invece perché disprezzi quel modo di fare propaganda sputandosi vicendevolmente addosso. Avrà il mio consenso solo chi avrà rispetto dei propri avversari, come avviene nelle sane manifestazioni sportive.

Grazie per avermi letto!

natyan

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natyan 9

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