Domanda: Che cos’è lo yoga? Se ne parla molto, ma in modo parecchio confuso. E’ solo un insieme di posizioni fisiche, come quelle che si vedono in televisione, nelle pubblicità o nei film, o c’è qualcosa di più di una semplice ginnastica?
Risposta: Sarebbe un grave errore pensare allo Yoga come ad una serie di esercizi ginnici e nulla più, per quanto esteticamente belli possono essere. Lo Yoga è il Cammino Interiore che la mente compie per raggiungere il Cuore. Le posizioni fisiche (in sanscrito si chiamano àsana) sono solo uno dei differenti strumenti accessori che servono per poter proseguire sul Sentiero che conduce alla Pace. Le àsana ti permettono di avere un corpo forte e sano, una mente equilibrata e serena, ma poi c’è dell’altro! I tipi di Yoga sono innumerevoli, ma i principali sono quattro. Le posizioni fisiche fanno parte di uno di quattro tipi, quello che viene chiamata Raja-Yoga, la via Regale dello Yoga, e possono essere usate anche negli altri tre. In Oriente è risaputo che la mente dell’uomo ha quattro caratteristiche principali differenti. Ogni creatura dell’Universo è in cerca della Pace, ma non tutti sono idonei ad utilizzare gli stessi strumenti per raggiungerla. Una mente dinamica e superattiva, per esempio, difficilmente la potrai mettere per ore seduta a meditare davanti a una candela. La dovrai prima far lavorare fisicamente, altrimenti si sentirà irritata e nervosa. Ma prendi una mente che è capace di grande devozione, e che si perde facilmente a contemplare tutto ciò che è bello e gradevole. Se la metti a meditare davanti ad un’Immagine Sacra sarà capace di rimanere in quello stato contemplativo per ore ed ore senza percepire la minima frustrazione. Tutti hanno diritto alla Pace, ma non tutti la possono raggungere con gli stessi strumenti. Eco allora che lo Yoga si divide in quattro rami differenti proprio per poter essere d’aiuto a tutti sul Cammino che conduce al Cuore.
Domanda: Quali sono i quattri tipi di Yoga, e a che tipo di mente si associano?
Risposta: Il primo tipo è il Karma-Yoga dell’azione. E’ adatto alle menti attive, dinamiche. Il secondo è il Bhakti-Yoga, la Via della Devozione, ed è specifico per le menti contemplative e devozionali. Il terzo è il Raja-Yoga ed è associabile alle menti di carattere scientifico-razionale. Il quarto metodo è lo Jnana-Yoga, adattissimo per tutti coloro che hanno una mente che tende alla filosofia, alla contemplazione non tanto delle Icone, bensì dei concetti astratti e profondi come l’Assoluto, l’Impermanenza e l’Eterno. Un tipo di Yoga non esclude necessariamente l’altro, perchè si completano, ma in ognuno prevalgono caratteristiche differenti. In India è risaputo che è dannosissimo intraprendere un Percorso Spirituale (tengo a specificare Spirituale e non religioso perchè per me sono due cose ben diverse, non tanto nella sostanza, ma quanto per l’uso improprio che viene fatto oggi del termine religione) che sia contrario alla propria tipologia mentale. Dopo un pò ci si sente frustrati e incapaci. Possono addirittura sorgere sensi di colpa inutili. Dio lo si può contemplare con l’azione, servendo il prossimo, per esempio, e in questo caso possiamo parlare di Karma-Yoga. Una persona superattiva (rajasca in sanscrito) che si senta forzata a pregare o meditare stando seduta a lungo (non è il caso invece delle Meditazioni di tipo dinamico, in movimento) o che voglia imitare il comportamento di una mente dalle attitudini devozionali, finirà, presto o tardi, per sentirsi frustrata e ansiosa. La sua pratica condurrà ad un senso di insoddisfazione piuttosto che di gioia.. Ognuno deve seguire la propria natura, le proprie inclinazioni. Nessuno deve mai forzare un altro a seguire il proprio sentiero. La Via Spirituale è un percorso intimo e personale, del tutto soggettivo. Non ci sono regole o fedi che abbiamo il diritto di imporre ad altri. Come ho già detto in altre occasioni, un solo tipo di pietanza non può soddisfare tutti i palati. Alcune persone ricevono grandi benefici da un certo tipo di Insegnamento, altre, invece, da altre Pratiche Introspettive. Per quanto siamo tutti uguali nell’Essenza, grazie al cielo, siamo diversi nelle attitudini. Se non esistesse l’Unità nella diversità sarebbe impossibile l’Unione dei Cuori e delle Anime ma, al tempo stesso, se non ci fossero le differenze attitudinali, il Mondo sarebbe una noia permanente, non credi?
Tratto da: “Il Miracolo di Esistere” di natyan