Prima di spiegare il significato di Kriya Yoga è bene fare una doverosa premessa. La maggior parte delle persone conosce il Kriya tramite Yogananda. E’ lui che lo ha portato a conoscenza in Occidente creandone una Scuola. Ma il vero guru del Kriya è Lahiri Mahasaya che tramandò questa tradizione solo in India nel più fitto segreto esoterico. Nel libro si narra, infatti, di un Maestro Illuminato di nome Babaji che iniziò Lahiri Mahasaya al Kriya Yoga. Si dice che Babaji (o Mahavatar Babaji) sia uno yogi immortale che vive sull’Himalaya, questo secondo Paramahansa Yogananda. In base alla tradizione, Babaji è il maestro illuminato che nel 1861 iniziò Lahiri Mahasaya al kriya yoga. Secondo alcuni, Babaji è apparso, in posizione meditativa e senza vestiti, nel 1970 in una grotta nel paese di Hairakhan, in India. In questi anni, molte persone hanno asserito di averlo visto o di essere state in contatto con lui; il tutto dimostrato tramite fotografie del guru accanto ai devoti nell’ashram di Hairakhan. I devoti di questo guru affermano che sia lo stesso Babaji descritto nel libro di Yogananda. Ecco dunque che il Guru leggendario viene confuso con il vero Babaji di Hairakhan, realmente esistito negli anni ’70. Non abbiamo documentazioni precise su di lui, sappiamo che lasciò il corpo in età molto giovane, nel 1984. Il Kriyā Yoga (kriya, “azione” e yoga, “unione”) è una particolare forma di Raja Yoga, per l’esattezza, l’ultimo dei percorsi yoga descritti da Patañjali. Viene definito come la Via Regale dello Yoga, ossia dell’unione con Dio attraverso la meditazione. “Il Kriya Yoga porta ad una trasformazione completa dell’individuo sui cinque piani dell’esistenza: fisico, vitale, mentale, intellettuale e spirituale. E’ adatto a tutti.
Kriya significa purificazione, azione. Kriya è, dunque, la purificazione, e lo Yoga è l’unione, quindi l’unione di due o più cose. Per esempio l’unione tra mattina e sera è il lavoro di una giornata. Che significa questo? Significa che Kriya inizia al mattino quando ci alziamo e decidiamo come sarà la giornata. Significa salutare una persona con consapevolezza e totale presenza, kriya è, appunto, azione. Anche mangiare può diventare una bella meditazione, per esempio presto attenzione a come preparo la tavola, cucino con amore ecc…Il suo significato più profondo è agire in consapevolezza e servire gli altri, ciò significa che ci accorgiamo dei bisogni delle persone. Kriya è una pratica meditativa che purifica dai veleni mentali (odio, rabbia, invidia, gelosia). “Purifica la mente, sii umile” . Un buon allenamento può essere quello di analizzare un veleno e riflettere su di esso; per esempio: “Io sono invidioso?”. Questa è una forma meditativa molto utile che purifica i pensieri. Nel Kriya si utilizzano, poi, molte tecniche, quali il pranayama, i mudra, i Mantra (in particolare Aum e Hong-So).