Varie

Mi piace? Allora è giusto!

Mi piace? Allora è vero!

Fare attenzione all’euristica dell’affettività significa non aderire necessariamente a qualcosa solo perché è di nostro gradimento. Così come a tavola, così è anche per le idee, le ipotesi e le opinioni.

Ad un diabetico può piacere lo zucchero, ma ciò non vuol dire che gli faccia bene.

Un’idea politica, psicologica, filosofica, religiosa, pseudo-scientifica o sportiva che sia non è detto che sia valida e giusta solo perché ci piace.

Ci sono tanti modi che possono indurci in errore per il semplice fatto di avere abbracciato un’idea per mero affetto.

Mi piace il leader politico, quindi quello che dice è sempre vero e giusto!

Mi piace il leader religioso, quindi quello che predica è sempre vero e giusto!

Mi piace quella testata giornalistica, quindi quello che scrive è sempre vero e giusto!

Mi piace quel mio caro amico, quindi quello che mi racconta è sempre buono e giusto!

Mi piace quel programma televisivo, quindi quello che trasmette è sempre vero e giusto!

Mi piace quel gruppo Facebook, quindi quello che la maggioranza dice è sempre la cosa migliore!

Mi piacciono quelli che la pensano come me… (ahia!!! … brutta notizia, giacché solo quelli che la pensano diversamente possono essermi di aiuto per aprire la mente e vedere le cose da un maggior numero di angolazioni) quindi ascolto solo loro e do ragione a loro soltanto.

Ovviamente l’euristica dell’affettività ci avverte anche che, se ne siamo troppo coinvolti, riterremo sbagliate e ingiuste tutte le questioni riferite da coloro che non abbiamo in simpatia o che comunque dicono cose che non ci piacciono.

In tal caso non saremo portati a ricercare la cosiddetta “via di mezzo” e ci lasceremo prendere dal fanatismo.

Amici carissimi, può darsi che io vi sia antipatico e che non mi crederete per tale ragione, ma non esistono persone che dicano cose solo assolutamente giuste o solo assolutamente sbagliate.

Se non vogliamo rimanere invischiati nell’euristica dell’affettività non concentriamo la nostra mente su CHI ha detto una cosa, quanto piuttosto su COSA è stato detto.

Liberiamoci dal messaggero e concentriamoci solo sul messaggio.

In virtù della legge degli opposti non può esistere qualcosa di assoluto che penda in modo valido e corretto solo da un lato, anche perché a lungo andare, quel lato, cederebbe.

Per dirla con Brecht: “I veri nemici non sono quelli che vi trovate di fronte, sulla vostra stessa base o sul vostro stesso piano, in disaccordo con voi, quanto piuttosto coloro che, trovandosi in alto e marciando alla testa delle fila, vi hanno resi nemici gli uni contro gli altri!”.

natyan

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